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Andrea Indini e il design

Oggi, su Just Baked, vi presentiamo Andrea Indini.

Direttore creativo del dipartimento grafico dell’ufficio di Roma con più di 15 anni di esperienza.

Specializzato in design, brand architecture, Below the line, packaging, strategia e posizionamento, digital communication e social media. Coordina l’atelier creativo d’agenzia interfacciandosi con tutti gli uffici e tutti i mercati e lavorando per i clienti nazionali ed internazionali.

Insegnante di packaging allo IED (Istituto Europeo di Design) di Roma.

Quali sono (e perché lo sono) i tuoi riferimenti sul design (un mondo certamente affascinante quando si ha la fortuna di inciampare su dei veri talenti)?
Sono affascinato da tutto quello che è design (funzionale, consapevole ma soprattutto bello).

Cerco di assorbire da tutto ciò che ci circonda qualcosa di stimolante per la mia professione.

La mia è una ricerca continua che si basa sullo studio della sperimentazione e delle avanguardie nel corso dei secoli.

Ha ancora un futuro il designer e, se sì, in che direzione si muove?
Credo che il designer, oggi più che mai, si stia affermando come una figura polivalente. Oggi il designer si occupa di food, brand, automobili, moda.

Qualche anno fa il designer aveva un ruolo limitato e d’elite, oggi è un progettista flessibile che riesce ad operare in molteplici ambiti.

C’è differenza di qualità tra le agenzie italiane e quelle estere o la differenza la fa sempre il pubblico a cui ci si rivolge?
Principalmente dipende dal contesto in cui si opera e naturalmente il pubblico è parte di questo.

I colori, i segni, le forme e la tipografia riflettono l’essenza del paese stesso.

Sicuramente c’è una differenza tra agenzie italiane e agenzie estere ma secondo me non è una differenza qualitativa.

L’agenzia nella quali lavori ha una sede in Cina, ti va di raccontarci con il tuo occhio clinico com’è quel mercato?
Da qualche anno ci siamo affacciati su un nuovo mercato che, devo dire, ci sta dando tantissime soddisfazioni.
Credo sia sempre molto stimolante calarsi in un contesto socio culturale profondamente diverso dal tuo.

Alla base ci deve essere tanto rispetto e voglia di farsi contaminare da un mondo completamente nuovo ma facendo trasparire sempre il made in Italy che ci contraddistingue.

L’educazione al gusto e/o bello (così come l’educazione civica) sembra essere sempre più carente nel nostro paese, aiuterebbe molto istruire in questo i giovani sin da bambini non credi?
Assolutamente. È vero, oggi è molto più facile scoprire il bello, ma bisogna avere una solida educazione.

Bisogna inoltre alimentare la voglia di bellezza con la ricerca creativa, l’estetica oggi è alla portata di tutti.

Puoi citarmi qualche musicista o scrittore o altro artista che ha influito particolarmente sul tuo percorso di vita (professionale e non)?
Come dicevo cerco di assorbire stimoli da tutto ciò che mi circonda. Quello che vivo in un determinato momento sicuramente influisce sul mio percorso creativo.

Un lavoro (o più di uno) che hai pensato e realizzato, di cui valga la pena parlare ai nostri lettori?
Sembrerà banale ma

ogni lavoro ha una storia dietro ed è questa la cosa che mi fa impazzire nella mia professione.

Da sempre mi appassiono a qualsiasi tipo di cliente e, forse, proprio per questo cerco sempre di non trascurare nessun dettaglio.

Cover © Andrea Indini

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