Domani apre il sipario – negli spazi de La Pelanda – Macro Testaccio - la seconda edizione di ARF! Festival di storie, segni e disegni. 7 mostre (Hugo Pratt, Leo Ortolani, il raduno nazionale di Bruti con Gipi etc.), più di 170 autori presenti, 30 editori, 10 realtà indipendenti, 6 masterclass con le superstar del fumetto italiano, 20 incontri/evento, 16 laboratori per i più piccoli, un premio importante, 300 incontri di lavoro già prenotati tra esordienti e le case editrici presenti al festival.
Abbiamo incontrato gli Arfers (Stefano Piccoli, Fabrizio Verrocchi, Paolo Campana, Mauro Uzzeo e Daniele Bonomo) per scoprire le curiosità e le anticipazioni sulla nuova edizione del festival.
Come vi siete incontrati, e com’è nato il progetto del festival?
Tutto sommato l’ARF! è un’idea molto semplice, è organizzato da autori di fumetti e non da istituzioni o da un gruppo imprenditoriale. Nasce poi in una città grande come Roma con tutte le complicazioni organizzative che ha.
Abbiamo raccolto un malumore condiviso, in una città così creativa, non ci sentivamo rappresentati con una manifestazione che coinvolgesse le case editrici, i lettori, gli autori, coi quali è possibile organizzare mostre, percorsi culturali.
L’idea era quindi proporre a un bacino di utenza potenzialmente enorme un nuovo tipo di manifestazione che avesse come focus il fumetto epurato, in maniera non censoria, da cosplay, videogiochi e serie televisive. Tutte cose che a noi piacciono moltissimo personalmente, ma per distaccarsi dal modello preimpostato delle fiere in Italia dove l’uso di questi linguaggi va a scapito del fumetto. Faccio sempre l’esempio di Lucca comics and games che pur essendosi allargata agli altri linguaggi mantiene comunque il core del fumetto, a Roma questo mancava.
Mi piace dire che l’ARF! sia nato durante un viaggio di ritorno da Lucca comics, quindi in autostrada! Le prime basi sono nate nei discorsi al ritorno di quel viaggio, e si è concretizzato pochi mesi dopo, tra novembre e gennaio (del 2014), mettendo insieme anche feedback negativi dei vari autori romani.
È significativo che sia nato in questo momento, in cui Roma non è quella di dieci anni fa, ARF! arriva in un clima di sdoganamento culturale del fumetto in Italia negli ultimi anni che gli sta dando anche una diversa percezione da parte del pubblico.
Su questo cambiamento si è ridefinito anche il ruolo degli autori di fumetto, è così?
Si tratta di una serie di fattori che hanno coinciso: nel mondo interno ai fumetti la parola graphic novel ci fa sempre un po’ sorridere, è stata inventata per mettere un’etichetta in modo da farsi capire, così ad esempio al direttore di una Feltrinelli gli puoi semplificare la vita e fargli comprendere dove collocare i titoli!
Quindi si sono combinate un po’ questa definizione, un po’ una rinascita autoriale. Negli ultimi anni un successo come quello di Gipi e Zerocalcare ha fatto fare passi da gigante alla percezione del fumetto in Italia, e per due anni di seguito sono stati candidati allo Strega che non aveva mai filato i fumetti. Da lì i media hanno cominciato ad interessarsene molto.
C’è stato per un ventennio in Italia un po’ di vuoto, se pensi agli anni Ottanta con Valvoline, ai Settanta con Frigidaire e Pazienza, ai Sessanta con Pratt e Giardino, la tradizione in Italia è enorme. C’è stato un ventennio per cui il fumetto è sopravvissuto grazie alla serialità in edicola grazie a Bonelli, ma da metà anni Novanta e fino al Duemila grazie al ritorno della Marvel dei Dc comics, dei manga il fumetto è tornato nelle edicole, nelle fumetterie. Ormai da 6-8 anni il fumetto è tornato in libreria con un impegno delle case editrici che hanno lavorato anche sulla confezione, nel pregio dei titoli e con il lavoro degli autori che negli ultimi 8-10 anni hanno raggiunto una consapevolezza del mezzo che prima non avevano.
Quanto è cambiato negli ultimi anni il mondo del fumetto, parlando in particolare della diffusione dei social network?
L’autore oggi più che mai è consapevole del pubblico perché ha un feedback veramente immediato nel bene e nel male. Nasci dal blog, approdi ai social e tu come autore cresci molto più in fretta, con questo naturalmente non voglio togliere meriti agli autori emergenti.
Ora sono improvvisamente tutti critici e interpreti di fumetti, anche noi come squadra abbiamo maturato l’idea un anno fa e questa è stata una delle micce che ci ha spinto.
Gli autori e le case editrici avevano bisogno di una manifestazione di questo tipo, non tutti hanno creduto nella prima edizione e il pubblico più attento ci ha creduto anche grazie ai social e alla nostra brand reputation, nella seconda edizione dovevamo crescere un po’ di dimensioni e migliorare i punti critici dell’anno scorso – come l’area espositiva- e potenziare le cose buone come l’area kids e l’area jobs, aprendo alle novità.
Parliamo di questa edizione del festival, quali sono le principali novità?
Abbiamo provato ad aggiungere cose che mancavano lo scorso anno per via di tempo e spazi.
La prima è Self Arf, un’area dove abbiamo selezionato 13 realtà delle giovani autoproduzioni da tutta Italia che avranno un tavolo per incontrare i lettori, collocato prima della biglietteria, quindi gratuito.
L’altra novità importante è aver legato la mostra di Hugo Pratt (in corso dal 29 aprile al 24 maggio) perché il nostro vero obiettivo è far diventare maggio il mese del fumetto a Roma. C’è poi un’altra mostra di Cristina Portolano, giovane autrice napoletana, alla Feltrinelli della galleria Alberto Sordi.
Dall’anno scorso abbiamo iniziato un rapporto di gemellaggio con altri festival tra cui il Comicon di Napoli e grazie a questo rapporto abbiamo portato le 130 tavole di Pratt esposte prima solo a Bruxelles ed Angoulême.
Abbiamo le mostre che saranno quattro: Roberta De Angelis, autore con Bonelli di Nathan Never, Rita Petruccioli (artista e illustratrice per l’infanzia), Leo Ortolani sulle recensioni cinematografiche, Lorenzo Ceccotti in arte LRNZ, autore del nostro manifesto di quest’anno, artista a tutto tondo che avrà anche uno spazio per disegnare live per il pubblico.
Tra le novità le masterclass in tre giornate: la prima sul disegno con Gipi, Ortolani e Giacomo Bevilacqua in cui loro racconteranno il lavoro come autori completi quindi dalla storia al disegno, il secondo giorno è dedicato alla colorazione con Lorenzo Ceccotti, Annalisa Leoni e Lorenzo De Felici per 15 persone perché avranno a disposizione una tavoletta Wacom per colorare in diretta delle tavole, il terzo giorno è dedicato alla sceneggiatura con Roberto Recchioni e Francesca Artibani.
Ci sarà la sala incontri con fumettisti che non faranno presentazioni, ma parleranno in maniera trasversale di argomenti vicini al mondo del fumetto.
Abbiamo l’Area Kids di cui vado molto fiero, per avere un occhio sui lettori del domani con laboratori, libreria dei bambini 0-12 e ingresso gratuito per loro.
Job ARF! chiude il giro con una call pubblica dagli editori che hanno esplicitato le richieste di personale, gli autori faranno colloqui in stile speed date. L’anno scorso è andata molto bene perché abbiamo avuto una decina di pubblicazioni nate da questi incontri all’Arf. Le case editrici sono presenti in maniera trasversale dalle più grandi a quelle più popolari. Per i momenti di pausa all’esterno ci saranno anche delle Ape car con street food, un momento di socialità molto apprezzato anche l’anno scorso.
Info: www.arfestiv.al