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Arte, design e vino: l’insostenibile ammucchiata di Aprile

“Ma ti rendi conto? Si mettono a giocare a chi è più importante, a chi ha diritto d’imporre le sue date, siamo ancora a IO SONO ARTE e quindi cultura e TU DESIGN all’interno di un contenitore commerciale …” si lamenta il direttore di un’importante agenzia di comunicazione, furioso per “l’ammucchiata di aprile”.

Di cosa parliamo? Dei tre più importanti eventi di portata internazionale che gestiamo nel nostro Paese e che, anche per questo, non andavano sovrapposti negli stessi giorni! Infatti, nella settimana tra il 15 e il 21 aprile, abbiamo: Salone di Milano e Design Week (16-21), il pre-opening (addetti ai lavori e stampa; momento cruciale!) della 60a Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia (17,18 e 19), Vinitaly (14-17).

Giustamente gli addetti ai lavori pongono alcune domande. Che conseguenze ha tutto questo su: costi del lavoro, logistica, investimenti delle aziende, eventi da organizzare? E sulla gestione delle uscite stampa?

Visto che stiamo parlando del dei tre eventi “made in Italy” più importanti e noti, l’omonimo Ministero (e i molti altri che dovrebbero essere interessati) non hanno avuto niente da dire?

Sostenibilità sociale e sostenibilità individuale

E vediamo le conseguenze della sovrapposizione:

  • su tutto l’indotto (a cominciare dalle ditte specializzate in architetture e allestimenti temporanei) che passa dagli stenti della recente pandemia all’eccesso di domanda concentrata all’inizio del 2024 con inevitabile lievitazione dei prezzi
  • sulla sicurezza del lavoro perché ci sarà una carenza di manodopera professionalizzata ed esperta e, di conseguenza, ci sarà manovalanza racimolata in maniera frettolosa
  • sull’intensità del traffico dell’A1 Roma-Milano-Venezia, stessa direttrice per tutti e tre gli eventi
  • sull’affollamento dei treni dell’alta velocità, nonché degli aerei per chi giunge da più lontano, con costi crescenti dei relativi biglietti
  • sugli operatori della comunicazione: enormi difficoltà della stampa e degli addetti ai lavori, che per il design di Milano e l’arte della Biennale in buona parte coincidono, di seguire le giornate intensissime di questi eventi costringendo testate, giornalisti e comunicatori d’impresa a un puzzle di notizie e resoconti che sacrificano gli approfondimenti anche per mancanza di spazio
  • sui costi per i visitatori: trasporti e pernottamenti a prezzi drogati da una speculazione resa possibile da una domanda fortemente concentrata.
Press conference salone del mobile
Press Conference Salone del Mobile.Milano 2024 | Salone del Mobile

La Settimana del Design (cioè Salone del Mobile + i vari Fuorisalone con circa mille eventi) rende Milano per una settimana davvero l’ombelico del mondo, con presenze che arrivano a sfiorare il milione. A Verona le presenze sono centomila, più limitate ma comunque consistenti quelle del pre-opening della Biennale di Venezia: il tutto contribuisce a creare una situazione nella quale la ricettività delle tre città per quella settimana è satura da mesi.

Per chi non limita la visita a una sola giornata, non resta che dormire in località anche a notevole distanza. Si dorme a Torino per raggiungere Milano in un’ora grazie all’Alta Velocità; ma il viaggio è un ulteriore costo! Quanto alle due mete venete, già da marzo non si trova più un posto letto neanche nelle città limitrofe; occorre allungarsi almeno fino a Rovigo e oltre.

Qualcuno mi ha fatto notare che per i visitatori che vengono dall’estero, la contemporaneità degli eventi potrebbe essere gradita: con un solo viaggio di andate e ritorno parteciperebbero a tutti e tre gli eventi. Credo che il beneficio sia superato dagli svantaggi: costi di trasporto e pernottamento alle stelle, come già detto, e visite lampo da marcia forzata.

Alternative più sostenibili

In attesa di una cabina di regia dei grandi eventi proprio in nome della sostenibilità (“allora conta su un miracolo, ché la programmazione non si addice alle italiche genti!” ghigna il direttore), vediamo come possiamo trovare a livello individuale soluzioni alternative per gli eventi di Milano e Venezia:

Biennale d’Arte di Venezia

Dal momento che dura fino al 24 novembre, non ha senso per chi non è un addetto ai lavori precipitarsi in laguna per il pre-opening riservato agli accreditati (ma c’è sempre qualcuno che lo fa), o per il giorno 20 con l’inaugurazione e l’apertura al pubblico.

Biennale Arte 2024 | Homepage 2024

Per esperienza vi dico che già dal successivo lunedì 22 aprile e fino a fine maggio (evitando i festivi) le file agli ingressi si ridurranno fortemente. Vi muoverete in una Venezia più rilassata e i prezzi dei pernottamenti scendono a limiti ragionevoli. Soprattutto nella limitrofa Mestre che offre ottime sistemazioni, a solo otto minuti di treno da Venezia. Evitate poi i mesi estivi perché il caldo umido lagunare accascia. Altro periodo consigliabile è da metà di settembre a metà di ottobre, quando farà meno caldo e avrete avuto modo, nel frattempo, di consultare una molteplicità di resoconti sulla Biennale e sui tanti eventi collaterali; andrete più a colpo sicuro sulle opere e gli artisti da non perdere.

Da evitare le ultime settimane di novembre perché in previsione della chiusura c’è sempre un aumento di visitatori

Milano Design Week

Due ipotesi

  • A. Per chi fosse interessato esclusivamente ai Fuori Salone, forse può evitare il periodo più convulso. Buona parte dei Fuori Salone ha le medesime date d’inizio e fine del Salone, 16-21 aprile come detto. Ma ci sono anche alcune anteprime che sono iniziate dall’8 aprile e proseguono fino a fine mese e oltre. Per individuarle fare riferimento a https://www.fuorisalone.it/, al sito del Corriere https://bit.ly/3TUpcJl, alla sezione specifica del sito della rivista Interni aggiornata in tempo reale https://www.internimagazine.it/guida-fuorisalone-2024/ .
  • B. L’eroica visita concentrata in un solo giorno. È la scelta obbligata di molti, soprattutto studenti. Uno di loro, che ha comprato mesi fa un biglietto a/r sul Frecciarossa delle 6 del mattino da Roma a 65 euro, mi ha chiesto/sfidato a disegnargli un percorso che gli faccia avere la percezione più completa possibile della Design Week senza sfondare il budget totale di € 100. Perché in un’occasione precedente: “Me so fatto un mazzo, prof, per non capirci niente alla fine! Ho passato più tempo negli spostamenti che a vedere design!”. Non è il solo al quale è capitato. Riassumendo: ha 10 ore di tempo a disposizione e 35 euro residui. Si può fare! Qui mi limito alla indicazione dei due obiettivi che gli ho consigliato: il Salone Satellite in Fiera (RHO) la mattina e il Fuorisalone alla Università Statale il pomeriggio, entrambi a ingresso gratuito. Credo che stavolta riuscirà a prendere il Frecciarossa di ritorno alle 19.35 con un senso di obiettivo raggiunto. Perché avrà impattato col il futuro prossimo venturo, incontrando i designer under 35 del salone Satellite, e avrà vissuto uno dei Fuori Salone più stimolanti.

Per il momento è tutto, ora è il momento di calarmi nei due eventi con la consapevolezza che devo cercare non tanto di vedere quanto più possibile ma piuttosto di vivere in profondità quanto riesco a vedere: insomma non una centrifuga di stress ma una centrifuga di emozioni.

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