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Close, un film coming of age dall’estrema sensibilità

Close film recensione

La recensione del film Close di Lukas Dhont

Il ritorno alla regia di Lukas Dhont traccia una linea ben precisa del suo cinema d’autore. Dopo l’apprezzatissimo film Girl (2018), non solo dalla critica ma anche dal pubblico, parlare di storie delicate riguardanti la propria identità e la propria sessualità sembra essere la sua cifra e, forse, anche un messaggio attento alle nuove generazioni. Anche con il film Close, infatti, Dhont si affaccia nelle acque difficili dell’interiorità legandosi alle tematiche LGBTQIA+ ma, stavolta, attraverso un’amicizia tenera e pura.

La pellicola franco-belga è stata presentata al 75º Festival di Cannes, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria e, poi, ha concorso come miglior film internazionale agli Oscar 2023 venendo scavalcato, però, dal film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale di Berger. Nonostante non si sia portata a casa l’ambita statuetta, Close ha suscitato molto interesse ed è uscito nelle sale italiane il 4 gennaio 2023, ora è disponibile su Now tv.

Come è riportato sul Los Angeles Times, Dhont ha preso ispirazione per il suo secondo film da uno studio condotto dalla psicologa americana Niobe Way, ossia Deep Secrets: Boys’ Friendships and the Crisis of Connection, nella quale vi sono diverse testimonianze di ragazzi dell’età compresa tra i 13 e i 18 anni sulle loro esperienze di vita. Si è reso conto, in questo modo, che affrontare l’adolescenza per i ragazzi è complicato indipendentemente dall’essere queer o dall’orientamento sessuale. Le storture della società si intromettono troppo spesso nella crescita dei ragazzi. Close cerca di raccontare un’amicizia sporcata dalle insinuazioni e dai pregiudizi con una delicatezza spiazzante. 

L’amicizia tra l’infanzia e l’adolescenza

Ambientato nella campagna belga, la storia si incentra sull’amicizia di due ragazzini di tredici anni, Léo e Rémi. Immaginateli come due migliori amici, come due fratelli che trascorrono il loro tempo libero insieme ogni giorno, ogni volta che è possibile. Il loro affetto è sincero, anche le due famiglie si rendono conto di quanto i due si vogliano bene. E dopo un’estate passata a correre tra i campi e a dormire insieme, l’inizio della scuola li costringe ad ambientarsi in un nuovo mondo, quello delle scuole superiori. Capitando in classe insieme, la loro amicizia non passa inosservata.

Scena del film Close nella recensione
Léo e Rémi in una scena del film Close | Photo MaxpotoCopyrighted

Close: a stretto contatto. Ma anche chiudere. Interessante notare come nel titolo del film Close si racchiuda l’intera vicenda, uno spoiler per lo spettatore più attento. E, difatti, la loro amicizia si chiude, anche se non in modo brusco; è una candela che si spegne lentamente.

È bastata una domanda da parte di una bambina curiosa per instillare in Léo la paura di essere emarginato, di non riuscire a integrarsi e, soprattutto, di far credere qualcosa di cui non è sicuro nemmeno lui. In modo innocente, o forse no, la domanda sulla loro presunta amicizia speciale arriva ed è quello il punto di rottura. Mentre Léo si allontana sempre di più dal suo migliore amico provando a crearsi nuove cerchie di amici e giocando a hockey per sembrare più simile agli altri ragazzi, Rémi accusa il colpo rimanendo impigliato nella sua stessa fragilità introversa senza riuscire ad accettare la separazione.

In Close una tavolozza di colori: le emozioni

Una scena del film Close di Lukas Dhont

Close è un film introspettivo, dunque, che pone l’accento sugli sguardi e sui colori ma anche sul non detto. Se è vero che i due amici si separano, tra loro non c’è mai un confronto aperto, ma il racconto si basa sulle tonalità di colore che incorniciano i giovani protagonisti e sui primi piani dagli sguardi eloquenti. La triade di Girl, si può dire, collabora di nuovo insieme per regalare una storia intimista. Con Frank van den Eeden alla fotografia pronto a trasmettere le emozioni tramite i colori, con Lukas Dhont alla sceneggiatura accompagnato da Angelo Tijssens, la lentezza del film si riempie di tutte le sfumature dei sentimenti provati.

Rabbia, delusione, abbandono, passione, paura, spensieratezza, ansia, colpa: un turbinio di emozioni che si tramuta in una tavolozza di colori. Il rosso aleggia su Rémi, il più passionale tra i due, il più arrabbiato per la fine dell’amicizia. Il giallo, colore della spensieratezza e della fanciullezza, inquadra Léo nella prima parte del film per poi dar spazio al blu, il colore della tristezza, dell’ansia e della colpa. Il film è ricco di emozioni contrapposte e i colori ne seguono naturalmente il corso dell’evoluzione

Un cast sorprendente per Close

Bisogna dire, inoltre, che affidare tematiche così delicate a due giovani interpreti è sempre un rischio. In questo caso, Eden Dambrine riesce a portare sul grande schermo un personaggio complesso come quello di Léo con una spontaneità unica, sapiente, senza timore alcuno e cattura inevitabilmente lo spettatore trascinandolo nel suo Io interiore.

Anche Gustav De Waele nel ruolo di Rémi  è perfettamente in parte, la sua rabbia intenerisce e la sua dolcezza disarma. La sintonia che si crea tra i due attori è uno dei punti forti del film perché il distacco è tangibile sullo schermo e pesa come un macigno.

Non manca il rapporto con le madri, specchio della personalità dei propri figli. Se da un lato abbiamo una dolce e comprensiva Émilie Dequenne (conosciuta per il suo ruolo in Rosetta dei fratelli Dardenne) nei panni della madre di Rémi, dall’altra abbiamo una distaccata e distratta Léa Drucker ad interpretare la madre del protagonista.

Un coming of age da non perdere

Lukas Dhont indaga la sessualità quando è ancora acerba, nel periodo più delicato della crescita in quanto si concentra sugli anni del passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Non risparmia le critiche alla nostra società mostrandoci gli effetti nefasti causati da atti di bullismo o da semplici parole intrise di pregiudizi. E lo fa senza mettere in scena la violenza, ma semplicemente interrogando gli animi dei due migliori amici.

Close è un coming of age delicato che si inserisce nel genere drammatico per le vicende raccontate e, sicuramente, apre la strada a riflessioni universali e a più di una lacrima.

CLOSE di Lukas Dhont | Il Trailer del Film Candidato agli Oscar 2023

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