Cerca
Close this search box.
  • Comunicazione

Come stimolare l’innovazione.

Dopo averci svelato i segreti del problem solving, il Professor Cogno torna a scrivere per JustBaked, e ci indica la strada migliore per stimolare l’innovazione.

Tutti conoscono la tecnica di Alex Osborn, il Brainstorming, utilissima per produrre nuove idee. E’ basata su pochi concetti: a) divieto di critica; b) benvenute le idee folli; c) meglio quantità che qualità. I criteri di base risiedono nel fatto che se si pretende di avere subito una idea intelligente (o si critica chi non la presenta subito) si crea un processo inibitorio che blocca gli spunti creativi sul nascere.

Multimedia concept. Text illustration image

Meno nota, ma altrettanto utile, è un’altra tecnica dello stesso autore, il Listing. Si tratta di un elenco di “domande stimolanti”, particolarmente adatto a individuare nuovi utilizzi di prodotti, servizi o soluzioni progettuali. Le domande hanno lo scopo di modifica i punti di vista tradizionali, poiché, come ricorda Stanislaw Lec “la cosa più difficile non è tanto avere nuove idee, quanto abbandonare quelle vecchie”.

Ecco alcuni esempi delle classiche domande del Listing:

1) Processo di sostituzione: cosa si può trasformare, in questo prodotto/servizio, in altra utile componente?

Tipico è il caso di un nuovo termos al quale è stato eliminato il tappo di chiusura, facilmente smarribile, sostituito da una ghiera di plastica che, torcendosi, consente l’apertura e la chiusura ermetica del termos. Oppure, anni fa, negli USA, il caso del gelataio italiano che, stufo di spendere soldi in bicchieri di paraffina per i gelati da passeggio, incominciò a infilare palline di gelato su cialde di biscotto e inventò il cono gelato.

2) Combinare: si può collegare il prodotto ad altri? È possibile scomporlo in sotto-elementi o combinarlo con altri prodotti?

Le nuove applicazioni degli Smartphone, che stanno diventando, tra le altre cose, degli orologi intelligenti, sono un chiaro esempio di ciò.

3) Adattare: a cosa assomiglia questo prodotto? Esistono dei parallelismi? Cos’è possibile imitare?

Ad esempio, in un albergo fiorentino, sorto sulle rovine di un mulino a vento e alla ricerca di nuove forme di energia pulita, sono state adattate le vecchie pale, attualizzandole con moderne forme eoliche.

4) Modificare: è possibile, del prodotto, cambiare l’aspetto, il movimento, la dimensione, la forma, aumentarne la frequenza, la distanza? E’ possibile accorciare, assottigliare, alleggerire? Si può dividere, utilizzare in miniatura?

Molte forme di packaging hanno modificato i materiali, come nel caso del cartone paraffinato al posto del vetro in molti tipi di vino e di latte.
Con l’attuale avvento delle stampanti 3D, i prodotti che si potranno produrre, anche in casa, saranno migliaia, dalle cover dei telefoni alla bigiotteria, dagli oggetti di design alle copertine dei libri con il proprio nome in rilievo.

5) Diverso utilizzo: esiste una diversa modalità d’impiego?

E’ tipico il caso di una chiave inglese ad uso dei velisti che, anziché in ferro, è stata prodotta in materiale galleggiante, per evitare che si inabissasse in caso di caduta dalla barca.

6) Eliminare: cos’è possibile sostituire nel prodotto? Il processo si può organizzare diversamente, togliendo qualcosa?

Ad esempio, un utilizzo creativo di un avanzo di dentifricio può servire a levare completamente le macchie di colore dal muro, quando i bambini scambiano la parete del soggiorno per una nuova Cappella Sistina.

7) Capovolgere: l’idea può essere rovesciata, invertita, messa sottosopra?

Gli esempi di questi casi di rovesciamento sono molti: tipico quello di una località troppo ventosa per poter ospitare un campo di golf che è stata destinata con successo a ospitare un centro velico, oppure la creazione di un sapone galleggiante (che non va a fondo nella vasca da bagno) inserendo, anziché toglierla, l’aria nella pasta saponosa, o ancora, il classico post-it che usa una colla che si può nuovamente incollare, nata dal rovesciamento di una formula di un collante irreversibile destinato alle confezioni dei prodotti dei supermercati (che doveva evitare lo scollamento truffaldino delle etichette).

Ma, per finire, il capovolgimento più utile lo dobbiamo fare tutti quando affrontiamo la creatività: anziché domandarci come possiamo fare per diventare più creativi, dobbiamo invertire l’approccio e chiederci come ritornare creativi, poiché il punto di massima creatività lo abbiamo nella fanciullezza. E’ facile: basta evitare di contrapporsi in modo conflittuale e riprendere a giocare. Ed è anche divertente.

Sommario

LEGGI ANCHE

ARTICOLI CORRELATI

Ti sei mai chiesto quanto sia importante ridefinire l'identità di un brand? In un presente sempre più complesso dove le big company e non solo, fanno a gara per innovarsi e trovare nuovi modi di riman…