Si sono da poco conclusi due importanti eventi che ogni anno riuniscono i principali leader mondiali del marketing e della comunicazione: il Dmexco di Colonia e l’Advertising Week di New York.
Tra gli innumerevoli incontri sui temi del marketing digitale e delle strategie di comunicazione, un intervento in particolare ha suscitato l’attenzione di tutti.
Marc Pritchard, Global Brand Building Officer di Procter & Gamble, durante il suo intervento al Dmexco ha infatti dichiarato che il digital marketing sarebbe morto. L’affermazione, come era prevedibile, ha suscitato l’attenzione di molti attraversando l’oceano e ripresentandosi al centro dei dibattiti dell’Advertisement Week di New York.
Secondo Pritchard, il digital non sarebbe altro che uno strumento per raggiungere le persone in maniera creativa e diretta, ma al centro dell’azione di marketing resterebbe il brand building. Il successo delle campagne non si deve quindi allo strumento digitale in sé, quanto all’idea creativa che c’è dietro, grazie alla quale viene espresso il potenziale comunicativo digitale.
Perché dunque il digital marketing sarebbe morto? Perché è giunto il momento di rimettere l’idea al centro della campagna, sostiene Pritchard. La tecnologia digitale è uno strumento per raggiungere le persone attraverso il brand, catturando la loro immaginazione in modi fino ad oggi impensabili, ma la componente fondamentale del brand building resta l’idea creativa, fulcro della campagna.
È l’idea a fare una grande campagna, prima ancora di aver stabilito quali canali del marketing mix utilizzare: “Le grandi idee contano ora più che mai, perché grazie agli strumenti digitali a nostra disposizione abbiamo la possibilità di arrivare dove non avremmo mai osato immaginare”.
Ovvietà? Può darsi, ma in un momento in cui si fa un gran parlare di digital marketing, è bene riflettere sul rischio di una strategia che punti più sulla presenza frenetica nei tool digitali, che non sulla creazione di valore intorno al brand attraverso un’idea forte, da declinare successivamente nei diversi canali.
Flavia Lazzaro | Bake Agency