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Fei-Fei Li: un’Attivista per l’Etica nell’IA

Fei-Fei Li è una rinomata scienziata nel campo dell’intelligenza artificiale e della visione artificiale. Ha ricoperto ruoli di leadership accademica, inclusa la posizione di professoressa all’Università di Stanford, dove ha anche co-diretto lo Stanford Artificial Intelligence Lab.

ImageNet è il progetto che l’ha resa famosa in tutto il mondo: un vasto database di immagini che ha rivoluzionato il riconoscimento delle immagini e ha contribuito significativamente allo sviluppo delle reti neurali profonde.

Le vittorie più grandi dell’IA non sarebbero state soltanto scientifiche ma anche umanistiche

Fei-Fei Li e la Responsabilità Etico-Tecnologica

Oltre ai suoi contributi scientifici, Fei-Fei Li promuove l’idea di un’intelligenza artificiale centrata sull’essere umano, sottolineando l’importanza di sviluppare tecnologie che rispettino l’equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità etica.

Fei-Fei Li, nel suo libro “Tutti i mondi che vedo“, racconta un momento cruciale nella storia dell’intelligenza artificiale. Il suo laboratorio ha presentato i risultati dell’ImageNet Large Scale Visual Recognition Challenge, un concorso internazionale che ha testato algoritmi di riconoscimento delle immagini su un vasto repertorio di oltre venti milioni di fotografie, suddivise in 22.000 categorie, frutto del lavoro di Li e del suo team all’Università di Princeton.

Con l’intelligenza spaziale, l’IA capirà il mondo reale | Fei-Fei Li | TED

La rivoluzione delle reti neurali: l’Etica di Fei-Fei Li

Fei-Fei Li sostiene che un ampio database è fondamentale per emulare la capacità umana di riconoscere oggetti nel loro contesto. Nel 2012, il terzo ImageNet Challenge viene vinto da una rete neurale che raggiunge un’accuratezza dell’85%, segnando un significativo progresso nel campo dell’IA. Queste reti neurali, inizialmente sottovalutate per la loro limitata performance, ritornano in auge grazie alla disponibilità di enormi quantità di dati, dando inizio a una vera e propria rivoluzione nel settore.

Li esplora anche le implicazioni etiche dell’IA, immaginando un futuro in cui i sistemi intelligenti possano anticipare le necessità umane e prevenire errori, come incidenti stradali o problemi di salute.

Nel 2013, mentre assiste la madre in ospedale, riflette sul potenziale dell’IA di migliorare la vita umana, evidenziando l’importanza di un approccio etico nello sviluppo di tali tecnologie.

Benefici Tangibili e Scenari Distopici

L’impiego dell’intelligenza artificiale per il miglioramento delle condizioni umane solleva, per la prima volta, interrogativi di natura sia scientifica che etica, in particolare nel contesto sanitario.

Sistemi di questo tipo richiedono l’installazione di un insieme di sensori e software specifici, in grado di monitorare e valutare parametri critici, intervenendo quando necessario. Nel progetto di Fei-Fei Li, l’ambiente di applicazione è l’ospedale, e il parametro di riferimento riguarda il lavaggio delle mani, con notifiche destinate a medici e infermieri in caso di comportamenti inadeguati o omissioni.

Tuttavia, sebbene gli sviluppatori intendano l’intelligenza ambientale come una tecnologia benefica, essa potrebbe essere utilizzata in futuro, e da mani inadeguate, per fini come la sorveglianza, la valutazione della produttività dei lavoratori o la sostituzione di personale.

Non è raro, infatti, imbattersi in notizie riguardanti abusi di dati o l’uso di sistemi di sorveglianza da parte delle grandi aziende tecnologiche; basti pensare allo scandalo di Cambridge Analytica nel 2018 o ai recenti problemi di Amazon in Francia. Per prevenire tali abusi, è fondamentale implementare legislazioni adeguate ed efficaci, promuovere l’educazione in materia e, soprattutto, sviluppare una consapevolezza etica e morale tra coloro che progettano e utilizzano tali strumenti.

“Dai palcoscenici di tutto il mondo i CEO pronunciavano discorsi che andavano dal visionario al maldestro all’autenticamente offensivo, promettendo macchine che presto si sarebbero guidate da sole, algoritmi virtuosi per l’individuazione di tumori e la completa automazione delle fabbriche. Riguardo alle sorti delle persone che sarebbero state sostituite da questi progressi – tassisti, camionisti, operai alla catena di montaggio e addirittura radiologi – il sentimento aziendale sembrava collocarsi a metà tra tiepidi discorsi di “riqualificazione” e un’indifferenza neanche troppo velata”

Silicon Valley: Epicentro dell’Intelligenza Artificiale

Le grandi aziende della Silicon Valley hanno un impatto significativo sull’intelligenza artificiale (IA) attraverso vari aspetti. Investono ingenti risorse nella ricerca e nello sviluppo, portando a rapidi progressi e innovazioni. Hanno accesso a enormi quantità di dati, essenziali per addestrare modelli di IA, il che consente di sviluppare algoritmi più sofisticati. Inoltre, queste aziende influenzano le normative riguardanti l’IA, esercitando pressione per ottenere regolamenti favorevoli. Sono al in vari settori, creando un impatto diretto sulla vita quotidiana.

Gli effetti di questa concentrazione di potere non devono essere sottovalutati, e il contesto etico di una disciplina così giovane risulta spesso poco chiaro anche per gli esperti del settore. In un panorama che prefigura una trasformazione del mercato del lavoro di proporzioni inedite, è essenziale concepire l’intelligenza artificiale come uno strumento il cui scopo primario deve essere quello di supportare le attività umane, amplificando le nostre capacità piuttosto che sostituirle.

“Human-Centered AI”: la Questione Etica di Fei-Fei Li

Mantenere sempre al centro dell’attenzione l’essere umano, promuovendo l’educazione, sviluppando politiche per l’uso responsabile della tecnologia e avanzando in modo consapevole ed etico. Questi concetti sono efficacemente riassunti da Li nell’espressione “Human-Centered AI“. Sebbene l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla vita quotidiana sia ancora in una fase embrionale, è giunto il momento in cui tutti devono confrontarsi con questa tecnologia: la questione etica dell’IA è, in primo luogo, una questione di responsabilità, sia individuale che collettiva.

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