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I più comuni errori delle aziende sui social network

I social media rappresentano ormai una parte significativa delle strategie aziendali, eppure capita spesso di imbattersi in errori molto comuni che rischiano di vanificare gli sforzi e gli investimenti fatti in questa direzione.

Un articolo apparso alcuni giorni fa su UKMN elenca alcuni tra i più comuni errori commessi dalle aziende sui social media, come ad esempio la mancanza di interazione con gli user: pubblicare una notizia è solo il primo passo, al quale dovrebbe seguire un monitoraggio delle risposte e dei commenti rilevanti. Ignorare i commenti negativi può essere molto controproducente e contribuire a creare una cattiva reputazione dell’azienda.

Un altro errore comune è quello di postare la stessa informazione, utilizzando lo stesso tono su tutte le piattaforme: Linkedin e Facebook hanno audience diverse, e di conseguenza dovrebbe essere diverso anche il modo in cui ci si rivolge loro. Un certo titolo potrebbe funzionare bene su Facebook ma essere troppo lungo per Twitter, oppure un hashtag potrebbe avere successo su Instagram e Twitter ma non funzionare su Facebook.

Infine, spesso si finisce per fare pressione sugli utenti perché mettano un “like” alla pagina desiderata, dimenticando di offrire incentivi, sconti o servizi che invoglino le persone a seguire l’azienda.

Per quanto riguarda i contenuti, SocialmediaToday suggerisce i possibili motivi per i quali i contenuti condivisi tramite social non ottengono una risposta di pubblico soddisfacente.

Il motivo più scontato è che il post non interessi a nessuno, perché non racconta una storia nè risolve alcun problema. Le aziende potrebbero quindi puntare a creare e condividere contenuti “problem solving” o che rispondano alla curiosità degli user raccontando una storia.

Un’altra causa che può decretare o meno la popolarità di un contenuto è l’utilizzo delle immagini: insieme a liste e classifiche, le immagini contribuiscono enormemente alla visibilità e condivisione di un post e i contenuti dovrebbero sempre essere integrati con immagini di buona qualità, che misurino almeno 1200 x 630 pixels in modo da adattarsi meglio alle nuove link preview di facebook.

Infine, non bisogna mai dare per scontato che il contenuto proposto all’audience risponda effettivamente ai suoi gusti: ogni brand ha la sua comunità virtuale fatta di followers, seguaci e simpatizzanti, ma questo pubblico va studiato e conosciuto per capirne i gusti e le tendenze e agire di conseguenza. E’ opportuno conoscerne i dati demografici (età, genere. lingua, interessi) che potrebbero mutare a seconda del canale social. Una volta studiati questi dati, si può calibrare il contenuto in base ad essi e pianificare un’adeguata strategia di distribuzione.

Flavia Lazzaro | Bake Agency

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