Ho partecipato alla prima giornata dello Iabforum (Interactive Advertising Bureau Forum); l’impressione è di un’edizione, come l’anno scorso, sotto tono. Ma qualche buon incontro si fa sempre, con le Persone e con le idee. Una manciata di dati, poi vi racconto un po’ di contesto e di colore digitale. Sempre per flash.
La manciata di dati
- L’accesso alla rete, dal 2009 a oggi, è cresciuto del 30% circa. Particolarmente significativo il dato degli over 55: sono cresciuti del 58%. Insomma il Digital Divide si va riducendo
- Gli italiani online sono ora circa 30 milioni, sia pure con alcune oscillazioni stagionali, di questi il 41% accede sistematicamente a Internet non attraverso il PC ma attraverso smartphone e tablet
- Gli investimenti pubblicitari complessivi sono in ulteriore forte contrazione nel 2013 (primi 9 mesi): -14.6% . In particolare precipita la carta stampata con una pesante perdita del 22%
- In controtendenza Internet che cresce del 7,7% (valore stimato ma attendibilissimo); fino a qualche anno fa cresceva in percentuali a doppia cifra ma, dato il contesto…, va bene così. In valore assoluto l’investimento è pari a un miliardo e mezzo di euro.
- Nell’ambito di Internet: frena il Display standard (-0,8%), cresce molto il Display Video (38,7%) e il Mobile (34%)
- Crescono pure il Social Media Marketing (10%) e in misura più ridotta l’email Marketing (4%)
- Aumentano i navigatori web da mobile (+27%) e da tablet (127%), calano gli utenti da pc
Cosa hanno detto
- Non si può più rinviare quindi una nuova piattaforma Audiweb che monitori anche gli accessi in mobilità: insomma una misurazione “Total Digital Audience” per Total Internet (Browser e App). Gasperini, Presidente Audiweb ha assicurato che questo avverrà già da gennaio del 2014
- Secondo Soraya Darabi, cofondatrice di FoodSpotting, una sorta di Instagram del cibo, è necessario “pensare sempre come una startup, con la voglia di innovare e sperimentare sempre: è il mio approccio beta all’innovazione”. I Driver? Contenuti originali e video virali. Niente di particolarmente nuovo, vero? Ovviamente l’ha detto con grande assertività.
- Steve Rosenbaum ha parlato di Content Curation o, se preferite, ha promosso il suo libro. La CC è la risposta all’eccessivo rumore al quale tutti siamo sempre più esposti. Steve dice con passione, e con il mestiere del marketer americano, che oggi il contenuto non è più re… ma non piangete! Perché morto un re, se ne fa un altro: la Curation ha preso il suo posto. Quindi il Content Curator diventa una figura fondamentale per qualsiasi azienda e per qualsiasi attività.
- E che cosa fa un bravo Content Curator? Fa “bundling”: raccoglie e mette insieme contenuti correlati; riordina le tessere del mosaico perché il tutto sia più chiaro e meno dispersivo per l’utente; li distribuisce perché vengano diffusi. E separa le cose significative dai rumori di fondo, non con un algoritmo ma in base ai suoi strumenti culturali. La sua capacità di ascolto e d’interpretazione degli interessi del cliente saranno il valore aggiunto, determineranno la qualità del prodotto. Insomma più o meno le cose che @tigella e @liviacolare fanno da anni, raccontate bene dall’amerikano di turno.
Una criticità
- La strategia di diffusione delle informazioni. Durante tutta la prima giornata e fino a sera, a parte il comunicato stampa di prammatica, da cerimoniale, che abbiamo trovato in cartella, non è uscito un solo comunicato o qualsiasi altro format comunicativo, digitale o cartaceo, con i dati e le news dei relatori che si succedevano. Se avevi capito male un numero, una percentuale, un riferimento non avevi modo di verificarlo. Lo IAB non dovrebbe essere il tempio del “tempo reale” e della sincronicità?
- Buona l’APP ufficiale, ma l’aggiornamento dei contenuti latitava (vedi sopra)
Mi sono piaciuti
- La campagna “Dona il tuo profilo”, realizzata da DLV BBDO per ActionAid International Italia Onlus, che ha vinto lo IAB Mixx 2013, seconda edizione del premio dedicato alla comunicazione digitale in Italia. Condivido in pieno perché una volta tanto si fa engagement vero: chi aderisce “indossa” per un certo periodo l’identità ActionAid facendosi cassa di risonanza delle sue iniziative. Insomma ciascuno di noi può diventare un medium della campagna!
- Bulsara Advertising che fa pubblicità nei bagni (sugli specchi, sui muri, sulle porte e… non solo). Ma non è una pubblicità da cesso perché è fatta bene. L’idea di base è “la facciamo dove la fanno tutti”. Ci pensi un attimo e poi ti fa sorridere. Che di questi tempi… grazie!
- Caffeina ha come pay off “Ideas never sleep”: aiutano brand e aziende a creare siti, servizi e prodotti online migliori. C’è qualcosa di pulito ed efficiente in loro. Guardo il loro sito è l’impressione è coerente. Riescono a spiegare quello che fanno, e come lo fanno, con totale semplicità. Vuol dire che i contenuti ci sono: non hanno bisogno degli effetti speciali. Gli chiedo perché un cliente dovrebbe rivolgersi a loro e la risposta è: perché siamo seri, perché siamo onesti, perché siamo bravi. Appunto, un sano, sobrio vocabolario di base. Auguri ragazzi!
Marco Stancati | Bake Agency