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Inside Out 2: cos’è a renderci ciò che siamo

Inside out 2

Il 19 giugno è uscito Inside Out 2. Molte aspettative giravano intorno a questo sequel, in cui ritroviamo i protagonisti di sempre, più qualche novità… 

Come già annunciato dal trailer, infatti, è di nuovo Riley con le sue emozioni a essere il centro del film. Con una differenza: Riley ora ha 13 anni, e una notte, senza preavviso, arriva la pubertà.

E insieme alla pubertà nuove, caotiche emozioni.

Nuove emozioni

Ansia è la prima nuova arrivata nel quartier generale della mente di Riley. Certo, le altre tre non tardano ad annunciarsi: Invidia, Imbarazzo e Ennui spuntano una dopo l’altra, mandando nel panico Gioia e gli altri.

D’altronde i nuovi arrivati non perdono tempo, e si danno subito da fare. Riley adesso è un’adolescente e il suo bagaglio emozionale deve diventare più complesso per poter affrontare il nuovo mondo che l’aspetta.

Vediamo dunque nel dettaglio queste nuove emozioni e quale ruolo hanno nella vita della protagonista.

Ansia

Ansia è tutta arancione e sprizza energia da tutti i pori. L’arancione d’altronde è un colore che stimola l’entusiasmo, ma se troppo può provocare agitazione.

Ansia converge tutte le sue energie nel progettare ogni possibile orribile scenario in cui Riley può incappare. Così, mentre Paura tiene al sicuro Riley dai pericoli presenti, Ansia la preserva da quelli futuri. Il problema è che tutto può andare storto: i pensieri verso cui Ansia spinge Riley – pensieri che portano poi a delle azioni – sono di totale distruzione.

Uno stato di cose a cui ovviamente si oppone Gioia. Già nel primo film abbiamo visto come Gioia avesse difficoltà con Tristezza e con la negatività che generava nella vita di Riley. Con l’arrivo di ben quattro emozioni che sembrano portare solo scompiglio e che vogliono evidentemente prendere il sopravvento, Gioia cerca di opporsi con tutte le sue forze.

Tuttavia, Ansia e Gioia condividono qualcosa: entrambe possiedono una grande energia con cui vogliono travolgere le altre emozioni. Ed entrambe dovranno imparare a lasciare spazio, perché questo è l’unico modo per permettere a Riley di tornare a respirare.

Invidia

Piccola e carina, Invidia ha grandi occhi che sembrano un cielo pieno di stelle luccicanti quando vede qualcosa di desiderabile.

Questo il suo compito: indirizzare i desideri di Riley verso quelle cose che non possiede, spingendola così ad avvicinarsi a chi le possiede con ammirazione. La troveremo spesso al fianco di Ansia, pronta a fornirle consigli su quanto di positivo devono far ottenere a Riley.

Imbarazzo

Un “ragazzone” tutto rosa, che tende ad arrossire facilmente: questo è Imbarazzo. Timido fino allo stremo, in tutto il film dirà una sola battuta, eppure sarà un personaggio chiave in alcuni momenti decisivi della trama.

Chiuso nella sua felpa, nel cui cappuccio sprofonda la faccia nei momenti più critici, Imbarazzo si troverà spesso in sintonia con Tristezza: un duo che commuove per la tenerezza con cui entrano in azione.

Ennui

Ennui è l’emblema dell’adolescenza: capello lungo e ribelle, atteggiamento annoiato e impigrito, cellulare sempre in mano. Da lì infatti manovra la console – lui è un’emozione modernizzata.

Nonostante passi quasi tutto il tempo disteso pigramente sul divano, Ennui non va sottovalutato: in fondo è grazie a lui se Riley pian piano rinuncia a un modo di fare infantile, in favore del mood che caratterizza i suoi coetanei. Ennui le permette di entrare in sintonia con gli altri e di socializzare.

Nostalgia

Piccola aggiunta che fa la sua comparsa un paio di volte durante il film, Nostalgia è una vecchietta che tiene in mano una tazza da te e che spunta per ricordare i bei vecchi tempi andati – cioè momenti vissuti poco prima. 

Viene liquidata sempre molto velocemente, perché non è ancora il suo momento, ma il fatto che sia pronta a sbucare dalla sua porticina ci dice che Riley già percepisce la mancanza di qualcosa – magari della sua infanzia – anche se ha altre emozioni per la testa…

Il Senso di Sé

Inside Out 2 ci presenta un nuovo elemento che va a comporre l’identità di Riley: il Senso di Sé

Introdotto fin dall’inizio, il Senso di Sé è un nucleo situato nel quartier generale. Esso emerge da alcuni ricordi, accuratamente selezionati dalle emozioni. Sono quei ricordi che riguardano i momenti in cui la volontà di Riley si impone sulle emozioni, e le indirizza verso scelte più consapevoli. Ed è da questa simbiosi tra emozioni e volontà che scaturisce ciò che veramente si è: non più soltanto “fagottini di gioia”, non più guidati solo da ciò che si prova, ma anche dotati di una volontà, capaci di libere scelte.

Il Senso di Sé di Riley è molto positivo: da esso risuonano solo bei pensieri – «sono una brava persona, sono coraggiosa, sono una buona amica…» – sinonimo di un’infanzia sana e felice. Ma a dispetto di quanto pensi Gioia, perfino il Senso di Sé può cambiare. Anzi, deve cambiare

Con la pubertà infatti il mondo di Riley si fa più complesso, e non bastano solo i pensieri positivi su di sé a guidarla nel mondo. È necessario essere consapevoli anche delle proprie brutture e dei propri lati negativi per poter avere una coscienza di sé piena e matura. 

Reprimere emozioni d’altronde non ha funzionato neanche nel primo film. Ma anche trovare un equilibrio non è affatto facile.

Crescere, ancora crescere

Sembra che per poter crescere, sia necessario continuamente rinunciare a parti di sé. Anche questo ce lo aveva detto già il primo Inside Out. Allora la mente di Riley era stata travolta dal cambiamento e molte cose erano andate perse – le isole della felicità, gli amici d’infanzia, i ricordi a un colore solo. Tutto questo per poter dare spazio al nuovo. Una lezione che Gioia sembrava aver imparato, eppure in Inside Out 2 sembra aver già dimenticato.

È pur vero che le nuove emozioni piombano nel quartier generale all’improvviso – la pubertà infondo è un grande pulsante rosso che sveglia tutti nel cuore della notte lampeggiando e ululando.

Gioia tutto questo scompiglio non lo sa gestire bene. La sua solita soluzione è nascondere i problemi – o almeno provarci – e risolvere tutto con un po’ di positività. Un modo di fare le cose che si scontra con quello di Ansia, che invece deve avere sempre davanti tutti i possibili  problemi, pensarci il più possibile, prevederli tutti. 

Ansia ha ragione quando dice a Gioia che adesso Riley è più complessa e ha bisogno di queste nuove emozioni. Ma almeno in questo caso fare spazio al nuovo non significa eliminare il vecchio.

Proprio questa complessità necessaria porta a un’evoluzione diversa dal passato: non più un costruire dove prima qualcosa è andato distrutto, ma un mettere insieme, un mischiare i colori sulla tavolozza per poter dipingere qualcosa di completamente nuovo.

È questa la consapevolezza con cui ci lascia Inside Out 2.

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