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Katherine McCoy: tra Semiotica e Design

Katherine McCoy è una graphic designer americana stimata per il suo ruolo di educatrice alla progettazione grafica presso la Cranbrook Academy of Art vicino Detroit, Michigan.

“La Cranbrook Academy of Art è la scuola più pericolosa del mondo”

Un vocabolario di forme, grafiche e colori

Katherine McCoy aveva studiato e sperimentato molti linguaggi espressivi per comunicare mediante il design grafico. Criticò lo stile svizzero ed il Modernismo piuttosto limitanti e li rifiutò apertamente.

“La trasmissione del significato è scientificamente prevedibile”

  • Katherine McCoy

Non è un caso che la Cranbrook Academy of Arts godeva di una reputazione consolidata per la sperimentazione nel design.

Katherine McCoy: leader del Postmodernismo

In quegli anni, artisti come Wolfgang Weingart stavano dando vita ad una nuova libertà artistica.

Il movimento “New Wave” – ad esempio – consiste in una tipografia che sfidava le strutture classiche e le rigide convenzioni delle griglie. Conosciuto anche con il termine Swiss Punk, proprio perché si ispirava alla sensibilità underground, iconoclasta e satirica del Punk.

Da questo background emergeva la semiotica del visual design degli anni ’80, in cui la Cranbrook Academy ha svolto un ruolo primario, in termini di sviluppo sia del prodotto che della grafica.

La destrutturazione spiegata da Katherine McCoy

Durante i corsi tenuti dalla McCoy alla Cranbrook Academy, si teorizzava la destrutturazione della pagina di testo. Molti designer hanno individuato nella destrutturazione della pagina la possibile distinzione tra significante e significato, secondo gli insegnamenti della semiotica.

Katherine ha trovato molta ispirazione nella semiotica.

Diagram of a communication theory model, Katherine McCoy.
Diagram of a communication theory model, Katherine McCoy.

Sapeva che per produrre un’informazione ricca di significato era fondamentale saper comporre correttamente i tre elementi che danno vita alla semiotica:

  • la semantica (il significato dei simboli)
  • la pragmatica (la relazione strutturale tra i segni)
  • la sintattica (la relazione tra i portatori di segni ed il loro ambiente)

Voleva incoraggiare i suoi studenti a condurre esperimenti di progettazione che ampliassero il loro vocabolario di design. Con il passare degli anni, i suoi studenti hanno utilizzato strumenti retorici più espressivi per trasmettere i loro messaggi, come analogie e metafore.

The Graduate Program in Design di Katherine McCoy

Nel 1989 Katherine McCoy promuove l’educazione al design mediante la progettazione di un manifesto di stampo post-moderno. Creato con la tecnica della litografia offset su cartoncino, il poster presenta:

  • un mix di fotomontaggio e forme lineari che ha le sue radici nel design modernista (Bauhaus, anni 30).
  • una tipografia eclettica ed una stratificazione che mostrano un atteggiamento più postmoderno.
Cranbrook: The Graduate Program in Design, Katherine McCoy.
Cranbrook: The Graduate Program in Design, Katherine McCoy.

La dicotomia leggibilità-visibilità

La trasgressione ad un tipo di scrittura lineare ricorda le composizioni tipografiche dei futuristi italiani, dei dadaisti tedeschi o dei surrealisti. Ad oggi – però – non si è più interessati ad una rottura provocatoria della composizione. Siamo più orientati a sollecitare in senso psico-percettivo un approccio non-consequenziale della lettura. Le figurazioni della scrittura si integrano alla composizione grafica della pagina. Katherine McCoy spiegava nella sua teoria post-moderna della “Tipografia come discorso” che lo spettatore è impegnato in una “conversazione” piuttosto che essere semplicemente alimentato dalle informazioni.

Mediante la complessa stratificazione semantica, il problema del messaggio “autore” è stato aggirato ed il poster di McCoy si trasforma in un puzzle visivo non convenzionale e stimolante, attraverso il quale gli spettatori scelgono il proprio percorso.

Lo sperimentalismo tipografico

Katherine imposta la composizione su uno sfondo 2D rosso-blu. Si tratta diagramma di comunicazione e da un elenco a zig-zag di termini insolitamente accoppiati, che richiedono la decifrazione da parte dello spettatore. Katherine McCoy stampò il testo sopra un collage di immagini 3D in blu. Gli accoppiamenti di parole, come “arte/scienza” e “linguaggio/pensierorappresentano al contempo informazioni ed elementi di design. Riesce dunque a creare un gioco di idee decostruttiviste, in cui il testo può essere letto come immagine e le immagini possono essere lette come testo.

L’approccio artistico-scientifico di Katherine McCoy

La dipendenza dal potere della parola (vedere e leggere) aveva dei limiti, come afferma la McCoy. Tali limitazioni sono state esposte da approcci più espressivi (immagine e testo) alla progettazione tipografica e al layout che hanno permesso agli autori di tali messaggi di raggiungere un pubblico più ampio. La McCoy ha saputo padroneggiare gli approcci artistici (espressione) e scientifici (leggibilità) applicandoli alla progettazione grafica.

Questo è ciò che la rende tutt’oggi un’icona del design grafico postmoderno.

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