Il mondo in cui viviamo ci fa capire quanto sia necessario un nuovo approccio alla sostenibilità, alle politiche ambientali, sociali e di governance prima che sia troppo tardi.
Come ti immagini tra 20 anni? Il futuro viene immaginato in modo diverso da ognuno di noi. Il nuovo mondo viene spesso visto con una visione apocalittica e catastrofica che rappresenta lo specchio della società. Tale mentalità pessimista la possiamo dimostrare semplicemente cercando su Youtube: “La Terra tra 100 anni”.
I risultati che otterremo saranno video su esplosioni, teorie del complotto e altre cose assurde a causa del riscaldamento globale e del cambiamento climatico.
YouTube – La Terra tra 20 anni.
Ci tengo a fare una premessa. Le mie opinioni si basano su nessun supporto scientifico, sono supposizioni che si collegano ai comportamenti quotidiani di ognuno di noi.
Viaggio nel futuro: il nuovo mondo
Credo che nel futuro la società sarà divisa tra due scuole di pensiero:
• chi prediligerà la vita virtuale
• chi cercherà il più possibile di allontanarsi da essa.
Nella prima parte di società, parliamo di un mondo tutto nuovo da scoprire. “Nuovo” anche da un punto di vista psicologico. Questo porterà inesorabilmente a nuovi tipi di disturbi, collegati al volersi rifugiare in un’altra realtà che non esisterà mai.
Nella seconda parte della società, vedo l’effetto opposto. Le persone preferiranno stare a contatto con la natura, gli animali e le persone reali. Questo scenario potrebbe delineare una sorta di società in cui le persone collaborano attivamente tra loro per costruire un mondo migliore basato su valori di sostenibilità, solidarietà e benessere collettivo.
Il nuovo lusso: La natura
Quando parlo di Natura come nuovo lusso, mi riferisco principalmente al cambiamento climatico. Ad esempio possiamo già notare come sia aumentato il prezzo di molta frutta e verdura. In alcuni casi sta diventando quasi introvabile. Avere un proprio terreno dove poter coltivare in modo illimitato e con risorse infinite, corrisponderà ad un attuale attico. Sarà un privilegio di pochi e, dunque, un lusso.
Non si parla solo di terreno, ma anche di risorse che spaziano dall’acqua all’aria pulita e a qualsiasi cosa che abbiamo in questo momento e che stiamo dando per scontato. Dunque, è inevitabile che più persone possibili tenderanno ad allontanarsi dalla città per trovare spazi più aperti. Lo smart working aiuterà molto questo processo.
Ricerca del benessere psicofisico
Questa ricerca del benessere va di pari passo con il benessere psicofisico delle persone. Mi spiego meglio. Ho notato come moltissime persone si sono iscritte in palestra, hanno iniziato ad andare dal nutrizionista, meditano o sono seguiti da psicologi. Si sta verificando una vera e propria svolta sia a livello mentale che fisiologico, cosa che – spero – porteremo ancora avanti.
Tuttavia, cose come il mangiare sano non saranno possibili se consideriamo la scarsa disponibilità di frutta e verdura. Motivo per il quale, appunto, le persone si allontaneranno dalle città.
La semplicità della sostenibilità
Quando si parla di vita sostenibile si parla di avere un’ottima qualità di vita. Si parla di minimalismo e semplicità. Il futuro non sarà più incentrato sul possedere o sul collezionare; bensì, si tenderà a cercare di possedere il meno possibile e di investire di più sulla natura. Anche perché noi come esseri umani tendiamo a renderci conto del valore delle cose quando ormai sarà troppo tardi.
La sostenibilità nel settore della moda
Questo minimalismo si riflette anche sul modo in cui ci vestiamo. Abiti più semplici e più classici. Credo che in futuro si acquisterà più intelligentemente, questo lo spero tantissimo. Spero che si inizi a puntare di più sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Da un punto di vista economico, il profitto può ancora coesistere insieme a un significativo spostamento del business e degli investimenti verso la sostenibilità.
La pelle di cactus: l’ultima innovazione nella moda sostenibile
La pelle: il must-have della moda che non si ferma. Per coloro a cui piace l’aspetto spigoloso ma sofisticato della pelle c’erano due scelte. Optare per un indumento di “similpelle” a base di petrolio che avrebbe inquinato il pianeta, oppure indossare la pelle di un animale ucciso violentemente…e che continua a inquinare il pianeta.
Ma oggi le cose sono cambiate. Al giorno d’oggi, il termine “pelle” è arrivato a comprendere creazioni realizzate con ananas, funghi, sughero, mele, mango… e cactus. L’unica pianta che siamo riusciti a non uccidere è più versatile di quanto si pensi.
YouTube – Cactus leather making process
Questo slancio in avanti può portare all’integrazione dei responsabili della sostenibilità, che svolgono un ruolo chiave nel garantire un’efficace implementazione di una vita sana, ma soprattutto funzionale.
La pelle di cactus di Desserto, l’ultima innovazione nella moda sostenibile, è una pelle vegana ricavata dalle foglie del cactus nopal, una pianta che cresce abbondantemente in Messico, senza nemmeno bisogno di acqua. Nel 2019 gli innovatori messicani Adrián López Velarde e Marte Cázarez hanno presentato il materiale alla fiera della pelletteria Lineapelle di Milano, dopo due anni di ricerca per elevare la qualità della loro pelle di cactus e per rivaleggiare con la pelle tradizionale.
La sostenibilità è il futuro del mondo
Ritengo che da un punto di vista scolastico venga dato poco spazio ai visionari della nostra storia. Basti pensare a Edison, Olivetti, Steve Jobs, Leonardo Da Vinci, etc. Persone che hanno realmente cambiato la storia dell’umanità.
Mi interrogo molto sul futuro, quasi mi disturba rimanere indietro con i tempi. Resto affascinata da chi vuole proiettarsi nel futuro e, proprio per questo, ci tengo a condividere tutto ciò che potrebbe aiutare a fare un passo avanti. I governi devono adottare una visione più ampia sullo sviluppo delle politiche di sostenibilità e respingere le critiche a breve termine.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di incoraggiare le aziende a integrare meglio le pratiche di sostenibilità nei loro modelli di business e creare investimenti mirati che favoriscano gli investimenti socialmente responsabili.