Nel calcio tedesco quest’anno c’è una grossa novità. Dopo quasi 120 anni di storia il Bayer Leverkusen è molto vicino alla conquista del suo primo titolo.
Da mesi, infatti, i rossoneri guidati da Xabi Alonso stanno dominando la Bundesliga, il massimo campionato tedesco. Con 73 punti in 27 partite, il club si trova in testa alla classifica, distanziando il Bayern Monaco di ben 13 punti. Oggi, quindi, il Meisterschale appare ormai diretto verso Leverkusen, e i tifosi sono in delirio.
Ma anche fuori dal terreno di gioco, la storia di questo club, che rappresenta una cittadina da poco più di 150 mila abitanti, è davvero interessante. Il Bayer Leverkusen, infatti, è indissolubilmente legato a una delle principali multinazionali farmaceutiche al mondo: la Bayer AG, come sottolinea quel “Bayer” accanto al nome della città. In pochi sanno, però, che il Bayer Leverkusen non è solo sponsorizzato da Bayer ma è nato all’interno dell’azienda stessa.
Dall’aspirina al calcio
Tutto ha inizio con l’aspirina. Nel 1897, la Bayer sintetizzò nei suoi laboratori questo farmaco rivoluzionario, che avrebbe avuto un impatto significativo nella storia della medicina. L’aspirina, con le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche, ha cambiato il modo in cui trattiamo il dolore e le malattie.
La sede dell’azienda si trovava (e si trova ancora oggi) proprio a Leverkusen. E proprio qui, nel 1903, due dipendenti della Bayer, Wilhelm Hauschild e August Kuhlmann, proposero ai dirigenti di fondare un club ginnico e sportivo per i lavoratori. L’idea era quella di migliorare il benessere fisico dei dipendenti attraverso lo sport.
Così, il 1° luglio 1904, nacque ufficialmente la società sportiva Turn-und Spielverein Bayer 04 Leverkusen, che avrebbe poi dato vita all’attuale squadra di calcio pochi anni dopo, il 31 maggio 1907. Per anni il Bayer Leverkusen giocò nelle serie minori, fino al 1979 quando fu promosso in Bundesliga, il massimo campionato tedesco, in cui milita ancora oggi.
Un legame storico che consente di eludere le regole della Bundesliga
Il Bayer Leverkusen è, insieme al Wolfsburg, uno dei due club tedeschi di proprietà di un’azienda e non dei soci. Questo rappresenta un’eccezione alle regole della Bundesliga, in cui vige la cosiddetta “regola 50+1“, introdotta nel 1998 per proteggere i club dalla proprietà privata e mantenere la gestione democratica. Questa regola richiede, infatti, che i membri di un club detengano almeno il 50% più un voto dei diritti di voto, garantendo così il controllo della maggioranza ai tifosi.
Ma questa non è l’unica eccezione. Il legame indissolubile con la Bayer, infatti, consente al Leverkusen di portare anche nel nome e nel logo un chiaro riferimento all’azienda proprietaria del club.
Il Lipsia, ad esempio, club di proprietà della Red Bull non può mostrare il riferimento all’azienda nel suo nome ed è costretto a chiamarsi RasenBallsport Leipzig (o RB Lipsia), e anche nel logo non può comparire il marchio Red Bull.
Al Bayer Leverkusen, invece, tutto ciò è concesso. Questo perché la connessione con l’azienda è radicata nella storia e nella cultura del club, tanto che il club è conosciuto anche come “la squadra dell’aspirina”, e nasce ben prima dell’introduzione di queste regole sul naming rights.
La storia del Bayer Leverkusen, insomma, è unica nel panorama calcistico mondiale. Rappresenta un modello di integrazione tra azienda e squadra che continua a ispirare e a dimostrare come lo sport possa essere un potente veicolo di valori aziendali e umani.
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