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La stranezza, il film di Roberto Andò: Dalla mente di Pirandello allo schermo

La stranezza film

La genesi di “Sei personaggi in cerca di autore” di Luigi Pirandello

In una lettera al figlio Stefano datata al 23 luglio 1917, Pirandello scrisse di avere «la testa piena di nuove cose! Tante novelle… E una stranezza così triste, così triste: Sei personaggi in cerca d’autoreromanzo da fare». Era a Roma, al tempo. E in cantiere già si andava delineando una delle sue opere più importanti, sicuramente la più rappresentativa del teatro pirandelliano. La genesi dell’opera teatrale “Sei personaggi in cerca di autore” è racchiusa in questi intenti confessati al figlio e ci ha pensato Roberto Andò a raccontarla sul grande schermo.

Non può essere una coincidenza se il titolo del film che narra la nascita di questo dramma sia proprio “La stranezza”, un sentimento particolare che il drammaturgo stava sperimentando anche a causa della malattia mentale della moglie. Uscito il 27 ottobre 2022, il film ha ricevuto una grande accoglienza soprattutto dalla critica. Infatti, ha ricevuto 14 candidature al David di Donatello 2023 portandosi a casa ben quattro premi:

  1. Miglior sceneggiatura originale, a Roberto Andò, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso;
  2. Miglior produttore, a Angelo Barbagallo e Attilio De Razza;
  3. Miglior scenografia, a Giada Calabria e Loredana Raffi;
  4. Miglior costumista, a Maria Rita Barbera.

In effetti, il comparto tecnico è molto preciso e ha riprodotto le atmosfere degli anni ’20 del secolo scorso di una “Girgenti” (attuale Agrigento) ripiegata nelle tradizioni e nei suoi costumi.

Trama e cast del film “La stranezza”

Cast del film la stranezza
La stranezza – Il cast del film di Roberto Andò

I protagonisti del film La Stranezza sono Luigi Pirandello, Sebastiano Vella, detto Bastiano, e Onofrio Principato, detto Nofrio, interpretati rispettivamente dal sorprendente trio che non sapevamo di volere: Toni Servillo, Ficarra e Picone. Se il primo ha sempre dato prova delle sue doti attoriali nei ruoli drammatici, il duo inseparabile Ficarra e Picone incantano per la loro interpretazione melodrammatica lontana dai toni comici a cui ci hanno abituato. Si può dire che la scelta sia ricaduta su questo duo per omaggiare “La giara” dei fratelli Taviani con Franco e Ciccio. Pirandello non compare subito in scena, entra in sordina e ci confonde perché questo escamotage ci induce a pensare che i veri protagonisti siano Bastiano e Nofrio. Ma forse è così, i veri protagonisti del film sono i personaggi stessi.

Ci troviamo nella bella e soleggiata Sicilia con questi due impresari di pompe funebri che hanno un sogno nel cassetto: quello di diventare tragediografi. Si dilettano, dunque, a scrivere copioni e a mettere su, con l’aiuto di alcuni paesani inesperti della recitazione, il loro spettacolo. Pirandello, in visita per il compleanno di Verga (cameo di Renato Carpentieri), si trova in un momento di difficoltà, in quel cosiddetto “blocco dello scrittore”. Sarà l’incontro con i due amici e la visione del loro spettacolo teatrale a suggerirgli l’idea di mischiare la realtà con la finzione.

Ovviamente, in La stranezza non mancano gli elementi della commedia all’italiana che segue il filone del tragicomico satireggiando sui problemi del tempo (illeciti vari, burocrazia lenta, corruzione e così via). Così, oltre allo spettacolo che mette in scena i sotterfugi degli abitanti del paese, vediamo anche l’evolversi dell’amicizia tra Bastiano e Nofrio e le loro rispettive vite.

Il metateatro nel metateatro: la matrioska di “La stranezza”

La stranezza film Toni Servillo
Toni Servillo in una scenda del film La stranezza

Si sa, “Sei personaggi in cerca di autore” è un’opera innovativa poiché riprende un antico espediente già in uso in età plautina, ossia il metateatro. Parlare di teatro o, più semplicemente, rompere la quarta parete è una pratica sempre più diffusa oggigiorno. In questo contesto, il regista Roberto Andò crea un effetto matrioska con una duplice rappresentazione teatrale. Prima assistiamo a uno spettacolo che coinvolge il pubblico in un siparietto comico, rompendo la quarta parete, anche se non per volere degli attori e drammaturghi. Poi, entriamo in un altro spettacolo teatrale, il celebre “Sei personaggi in cerca di autore” di Pirandello, ispirato all’esperienza vissuta dallo stesso autore attraverso questi due teatranti. Questa seconda rappresentazione sfida le convenzioni teatrali canoniche. Insomma, il metateatro nel metateatro che parla di teatro e della sua genetica dei testi, un gioco di parole che racchiude l’essenza del film.

In effetti, se si pensa al finale, incentrato sulla prima di “Sei personaggi in cerca di autore” di Pirandello avvenuta al Teatro Valle di Roma, anche lo spettatore partecipa attivamente in quanto si insinua il dubbio dell’esistenza dei due tragediografi improvvisati e non si dissolve lasciando libera l’immaginazione. Essendo, in ogni caso, un film di impianto storico, viene precisato che non ci sono tracce di questi due personaggi negli archivi. Ma a noi viene subito da pensare che, forse, questo duo siano altri personaggi nati dalla mente di Pirandello stesso.

Il cast si arricchisce di altri nomi importanti che prendono parte allo spettacolo dei “Sei personaggi” come Luigi Lo Cascio nei panni del capocomico dell’opera, Galatea Ranzi in quelli di madre e Fausto Russo Alesi in Padre.

Il pubblico di oggi come quello di allora per “La stranezza”

Il film “La stranezza” parla di letteratura, di teatro, di scrittura. Non è difficile comprendere che i maggiori estimatori della pellicola siano amanti della materia. Nelle sale potrebbe aver creato qualche dissenso, proprio come avvenne con l’opera di Pirandello nel 1921, chi lo elogiò definendo l’autore un genio e chi, al contrario, urlò alla buffonata.

Il lavoro del regista italiano Roberto Andò, sapiente conoscitore della letteratura come si evince dalla sua filmografia, è la dimostrazione di quanto il cinema e la letteratura siano correlate tra loro e che queste forme d’arte dialogano e si specchiano l’una nell’altra rendendo in questo modo i classici, e non solo, opere mitopoietiche. Un film di nicchia, probabilmente. Ma un film che vale la pena vedere perché è una piccola perla che unisce il tragicomico allo storico alla meta-Arte. E con Arte si intende ogni forma di creazione, anche letteraria.


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Cover photo credit: Lia Pasqualino

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