Questione di un progetto adatto ad integrarsi nella digital economy e di una realtà che ne supporta lo sviluppo. Nasce così, grazie all’incontro tra alcuni ideatori veneti e l’incubatore high-tech Digital Magics, Plannify: il motore di ricerca che mappa le proposte dedicate al tempo libero e le rende disponibili per gli utenti.
Per mondani e turisti in cerca di un posto dove passare la serata o il week end non ci sono più scuse. Che si voglia partecipare a concerti, spettacoli teatrali o manifestazioni enogastronomiche, con Plannify il mondo degli eventi è a portata di click. E se il nostro è il Paese delle meraviglie per le tante attività culturali che lo animano, le funzionalità social della piattaforma Made in Italy permettono di selezionare i preferiti tra gli oltre 300.000 appuntamenti e di condividere l’agenda su Facebook. I numeri lo dicono chiaramente: la varietà dell’offerta e la semplicità di utilizzo hanno sedotto, in meno di due anni, più di 15.000 utenti.
La social agenda prende spunto dalla volontà dei suoi fondatori di valorizzare il mondo delle attività musicali e culturali sfruttando un segmento che Google e Facebook non presidiavano ancora in maniera competitiva.
Obiettivo raggiunto con tenacia dopo aver superato alcune difficoltà in fase di decollo. “Avendo soci importanti come IMI, SGR e UVET il processo che ha portato al finanziamento è stato piuttosto complesso e abbiamo dovuto triplicare gli sforzi per portare a casa il risultato. Per fortuna avevamo le risorse e le competenze giuste nel team”. A parlare è Luigi Gioni, Co-founder del progetto e CEO.
Dal 2012 ad oggi la startup si è rapidamente affermata come realtà imprenditoriale con un profilo ad alto potenziale di crescita, tanto che il Digital Magics Angel Network ha deliberato, negli scorsi mesi, l’aumento del capitale per includere l’inserimento anche di eventi privati, lanciare l’applicazione mobile e realizzare la versione in inglese del motore di ricerca.
Molto più di una piattaforma social, Plannify punta quindi a rilanciare il mercato del turismo in Italia e l’economia nazionale. E lo testimonia il fatto che gli investitori del progetto hanno individuato proprio nella agenda 2.0 lo strumento per suggerire le attività legate ad EXPO 2015 ai milioni di visitatori previsti. “Ci stiamo proponendo come unico sistema di aggregazione degli eventi EXPO 2015 ufficiali, patrocinati o concomitanti per tradurre i risultati prodotti nelle lingue importanti per i flussi di incoming. Oltre alle solite puntiamo sul cinese e sul russo. Ci rendiamo conto che se si entra nel nuovissimo Eataly non c’è nemmeno un cartello in Inglese? Noi fermi non resteremo!” conclude combattivo Gioni.
