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L’amministratore

Tra gli ospiti italiani più attesi dalla critica e dal pubblico, anche grazie ad una retrospettiva che celebra i suoi primi dieci anni di attività come regista e autore,  al Festival Internazionale del Film di Roma è stata la volta di Vincenzo Marra per presentare nella sezione CineMAXXI, in concorso, il suo nuovo film dal titolo L’amministratore, prodotto da Gianluca Arcopinto.

Fedele ai canoni espressivi e allo stile narrativo che hanno contraddistinto, per originalità, le sue ultime produzioni, il regista, a pochi anni di distanza da Il Gemello, ritorna nella sua Napoli per raccontare con lo sguardo attento, disincantato, invisibile che lo contraddistingue, un altro spaccato della quotidianità. La cinepresa racconta la giornata di Umberto Montella, amministratore di condominio alle prese con i piccoli grandi problemi della gente comune, affrontati con lo stile e l’ironia della migliore napoletanità, secondo la lezione del grande Eduardo De Filippo.

Nello studio dell’amministratore si alternano le diverse anime di una città lacerata dalla crisi economica, dove persone di diversa età ed estrazione sociale affrontano le piccole battaglie di ogni giorno, dai rumori molesti all’impossibilità di pagare i lavori di manutenzione e al connesso dissesto progressivo degli edifici sempre più fatiscenti, nell’indifferenza, nelle divisioni e nell’impossibilità di porvi rimedio: la casa ai tempi dell’IMU, come metafora dell’Italia di oggi.

Due fratelli e una villa quasi pericolante a Posillipo; antichi rancori che raffiorano in un condominio al Vomero; una coppia di anziani fatica a trovare un nuovo equilibrio nello storico rione Sanità profondamente cambiato e oggi terra di conquista della malavita locale; una signora e l’anziana madre nella degradata periferia di Scampia. Quattro storie diverse, seguite dalla camera del regista alla vigilia di Natale e nel periodo estivo, che subiscono un’evoluzione proprio grazie all’intervento provvidenziale dell’amministratore: l’avvocato Montella, aiutato dalle figlie e dal collaboratore Bruno, sa ascoltare con garbo e parlare con intelligenza, gode di rispetto e ne elargisce altrettanto nei confronti delle persone che lo stimano e che per questo motivo vedono in lui un punto di riferimento. Grazie alla solidarietà, materiale ed umana, e alla conoscenza del microcosmo nel quale si muove, riesce a far funzionare le cose per il verso giusto.

Il film girato con uno stile asciutto, mai compiaciuto né tantomeno compassionevole, trova in Umberto Montella – scelto in un casting tra oltre 100 amministratori – una disponibilità e una dimensione attoriale fuori dal comune, determinata oltre che dalla lunga esperienza nella professione anche dalla necessaria versatilità che un amministratore deve possedere per parlare con persone culturalmente e socialmente molto diverse tra loro; un contesto fortemente eterogeneo, ricco di storie autentiche, che diventa esso stesso protagonista secondo i canoni stilistici che hanno decretato, come ha dimostrato il recente trionfo di Sacro Gra alla Mostra di Venezia, la rinascita del cinema documentario italiano.

Fabrizio Montini Trotti | Bake Agency

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