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A lezione di Semiotica con Massimiliano Napoli, professore della Rome University of Fine Arts

massimiliano napoli semiotica

Non so dirti se sono un ottimo professore, ma posso affermare con certezza di aver avuto ottimi insegnanti.

Massimiliano Napoli, professore di Semiotica della RUFA.

Ci sono storie che i nostri schemi di movimento raccontano, sono schemi che vengono esibiti davanti ad altre persone che vedendoli riconosceranno delle abitudini e faranno delle supposizioni.

Mediante lo studio della semiotica, si andranno a raccogliere e codificare segni e schemi che confrontati con altre esperienze risulteranno appartenenti ad una situazione o emozione già vissuta.

Il metodo del prof. di Semiotica Massimiliano Napoli è particolare rispetto a quello degli altri insegnanti incontrati. Non dico che sia totalmente distaccato dal loro, ma sin dalle prime lezioni, è subito chiaro che il Professore esercita la sua intelligenza emotiva.

Ciò gli permette di capire quale sia l’approccio migliore con cui interagire con chi gli sta davanti. Questo è stato il motivo principale per il quale ho deciso di intervistarlo.

Il percorso del professore Massimiliano Napoli

Massimiliano Napoli inizia i suoi studi a Roma, nel 2001, dedicandosi alle Scienze dei Media presso l’Università di Tor Vergata. Si inserisce così, in modo avanguardistico, nel mondo del web inteso sia come social media sia come strumento. Il corso, in parte tecnico e in parte umanistico, è articolato in modo da introdurre diverse specializzazioni:

  • computer graphics,
  • fotografia e cinematografia digitale,
  • comunicazione via web,
  • interfacce uomo-macchina,
  • scienza del suono.

Decide poi di intraprendere un percorso più approfondito verso i contenuti, spostandosi sul versante umanistico. Parallelamente, inizia a scrivere come giornalista-pubblicista e si dedica alla filosofia, in particolare la filosofia sociale e politica.

Nell’ambito della filosofia sociale, come uguaglianza tra gli uomini, concentrandosi soprattutto sul rapporto uguaglianza e libertà. Nella filosofia politica come modo in cui l’uomo si comporta con l’altro uomo. Questo suo interesse nasce da una domanda ben precisa:

“Perché gli esseri umani si sentono così diversi e al tempo stesso così simili ? “.

Sceglie, dunque, di studiare quelle fragilità del mondo che spesso risultano “stranezze” agli occhi degli altri, perché non riuscendo a dare loro un motivo, diventano automaticamente indifendibili.

M. Napoli, insegnante di semiotica, capisce che costringersi a confrontarci con tali fragilità, che d’altronde noi stessi proviamo, è il modo migliore per dare loro una ragione, ossia per cercare di comprenderle in tutta la loro complessità. Lo si può vedere nei rapporti interpersonali e nel momento in cui ci confrontiamo con qualcuno.

In queste circostanze, vi sono una serie di fattori che innescano i processi relazionali su cui edifichiamo idee e comportamenti: i sentimenti, in particolare, partecipano attivamente alla costruzione dell’idea della persona che ti sta di fronte. In questo modo si inizia a lavorare direttamente con molti aspetti legati alla fragilità, ma anche  indirettamente con quella fragilità più strettamente legata alla persona.

Tutto questo, in definitiva, è alla base del mondo in cui viviamo.

La fame e l’amore nella semiotica

Su questo punto, il prof. Napoli porta un esempio su ciò che è vero e ciò che sembra esserlo ma che, al tempo stesso, contribuisce profondamente a costituire il nostro concetto di ciò che è reale e il nostro stesso comportamento.

Prende come riferimenti la fame e l’amore. Sostiene che, mentre la fame è un’emozione vera in quanto vitale campanello d’allarme del nostro organismo e su cui non possiamo far altro che rispondere adeguatamente. L’amore, pur essendo estremamente reale poiché fondato su un ventaglio di emozioni più o meno intense, rimane comunque una costruzione sociale dell’uomo.

In questo brano, Coez canta: “Non credo al matrimonio in generale, in generale basta che mi vuoi bene.”

L’unica cosa genuina e spontanea è l’emozione, in quanto processo neurofisiologico essenziale e immediato. Le emozioni, infatti, non si possono controllare nella loro capacità di muovere e innescare fattori corporei, ma solo provare a gestire. Le emozioni segnano in modo viscerale l’esperienza del mondo, e questo è stato ciò che lo ha portato a studiarle nel loro ruolo di geometrizzazione dei sensi e dei valori nel mondo in cui viviamo.

“L’emozione è vera perché la senti e non puoi farci nulla”.

Basandosi su questa frase, il prof. Napoli mi ha introdotto al concetto di marcatore somatico.

Il concetto di marcatore somatico

Il neurologo Antonio Damasio definisce marcatore somatico quella sensazione piacevole o spiacevole che sentiamo nel momento in cui ci torna in mente l‘esito positivo o negativo di un’esperienza.

Nel 2010, Massimiliano Napoli discute la tesi in filosofia politica e sociale presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Roma Tor Vergata. Nel 2013 gli viene conferita la Laurea Magistrale, con votazione 110/110 cum laude, in Informazione, Comunicazione ed Editoria con una tesi che abbraccia i campi della psicologia, della filosofia della mente e della Semiotica. Studia, poi, in modo più approfondito la psicologia cognitiva e la neurofisiologia, aggiungendo quel sostrato che gli ha permesso di completare la parte relativa ai suoi studi sul piano fisico.

A questo punto, durante il dottorato di ricerca in Scienze Filosofico-Sociali presso l’Università Tor Vergata, si occupa dell’uomo inteso sia come corpo-macchina, sia come corpo-cultura, e acquisisce il titolo di semiotico cognitivo. Presenta una tesi di dottorato che si concentra su due fronti:

  • da un lato, lo studio della narratività e delle basi naturali dei sistemi di senso,
  • dall’altro, uno sguardo alle dinamiche di senso nell’ambiente e nelle altre specie.

La sua conclusione è che siamo quello che siamo, come specie, perché siamo in grado di costruire storie.

Le Urban Cultures ed il Parkour

Per ampliare la sua conoscenza della semiotica, il professore Massimiliano Napoli decide di mantenere l’attenzione al rapporto uomo – ambiente. Palcoscenico di questa ricerca diventano le Urban Cultures, contesto decisamente genuino e puro. Più nello specifico, si concentra inizialmente sul Parkour.

Il Parkour è una cultura metropolitana che si basa sulla critica dell’ambiente, dal momento che viene messo in discussione ciò che ci circonda trasformando un ostacolo che blocca, in un vincolo che aiuta a creare un nuovo tragitto. Non a caso, Parkour vuol dire proprio “Percorso”.

Oggi il Parkour viene definito “Arte dello Spostamento”. Non viene più visto come funzionale, ma modifica la sua stessa ragion d’essere inserendosi pienamente nell’alveo dell’arte.

Il Genius Loci nella semiotica

Il prof. Napoli, dal concetto di ambiente, arriva così a studiare un altro aspetto caratterizzante: Genius Loci. Nella semiotica, con il termine Genius Loci si intende una particolare forma di interpretazione dell’ambiente di tipo strutturale e linguistico ma anche emotivo. Il professore dichiara infatti: 

Un luogo non è mai solo un habitat, c’è sempre qualcosa sotto,

un deposito di emozioni e narrazioni, che gli permettono di comunicare.

Massimiliano Napoli

Questa consapevolezza allarga i suoi studi verso l’ambiente, analizzandone l’atmosfera, come concetto filosofico secondo il quale tutto è un fenomeno legato al tempo e al contesto in cui esiste, e alle emozioni e narrazioni che è in grado di generare.

Ponte di Langlois - Van Gogh

Ponte di Langlois – Van Gogh; il pittore studia lo stesso posto da prospettive diverse e con occhi nuovi.

Ponte di Langlois - Van Gogh

L’aspetto emotivo ritrovato nell’atmosfera che ci circonda

Il prof. Napoli si trova dunque tra due poli. Il primo quello di Damasio, il quale afferma che viviamo attraverso le emozioni. Il secondo quello di coloro che studiano l’Atmosfera e che, ancor più di Damasio, hanno esploso l’aspetto emotivo nell’ambiente e nello spazio di vita dell’individuo.Si considera, dunque, l’idea che le emozioni permeano gli ambienti e definiscono non solo la dimensionalità dello spazio in cui viviamo ma anche le passioni che esso muove.

Dunque non esiste ambiente che non esprima un’emozione.

Concetto di Atmosfera

Questo è il vero e proprio concetto di atmosfera, dal momento che diventa rilevabile intersoggettivamente e più vi è intersoggettività più uno spazio viene riconosciuto differente da un altro. I neurofenomenologi, non a caso, parlano di trasferimento emotivo. Massimiliano Napoli, essendo un semiotico cognitivo, sa che le emozioni sono un fenomeno a sé, un altro layer dell’atmosfera e dell’ambiente che emerge; perciò non possono essere tralasciate. Ogni ambiente è un’enciclopedia di emozioni.

Dichiara apertamente che in una società, sono le emozioni a dare vita ad una percezione intersoggettiva, condivisa all’interno di una collettività. 

Concetto di intelligenza emotiva

Nello studio della semiotica, si parla del concetto di intelligenza emotiva che ha rivoluzionato il mio modo di pensare. Sono rimasta sconvolta di come nessuno parli mai abbastanza riguardo l’importanza di identificare le proprie emozioni in relazione alle persone che ci circondano. Non si tratta soltanto di svegliarsi di cattivo umore. Si tratta di come sia facilmente trasmissibile uno stato d’animo da persona a persona, e da persone ad ambienti. Quindi se una persona con cui vivo si sveglia di cattivo umore, quello stato d’animo si trasferisce su di me.

Poi magari vado a scuola o a lavoro e quella stessa tristezza o rabbia attacca automaticamente l’ambiente in cui sto in quel determinato momento. L’energia di cui siamo fatti è così contagiosa e una volta che lo riusciamo a comprendere, riusciamo automaticamente ad aprire piccoli sentieri nella nostra mente.

Seguo un flusso basando la mia sensibilità sulle percezioni e sull’importanza che ha la parola. Ecco, questo me lo ha insegnato lui.

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