Il primo giorno di luglio del 2015 è stata presentata al mondo la nuova piattaforma di Apple per la musica, Apple Music appunto.
Un’operazione che immette Apple nel mercato dello streaming musicale e, considerando il suo archivio iTunes, la sfida può essere affrontata. Ma non è questo l’aspetto di Apple Music sul quale vogliamo porre l’attenzione, bensì il settore Radio proposto al pubblico con l’aggiornamento di iTunes e con l’installazione di Apple Music.
Delle migliaia di stazioni radio presenti fino al nuovo lancio ora ne sono rimaste una decina divise per generi che si attivano una volta sottoscritto l’abbonamento per lo streaming della musica, in versione gratuita invece è disponibile la radio di punta di questo progetto: Beats1.
Bene. E’ stata presentata come la radio sempre accesa e come la prima radio internazionale.
Sappiamo bene come siamo messi in Italia riguardo alle radio e alla musica trasmessa (non infieriamo) e ci interessava capire se questa nuova emittente, che viene accolta come la radio del futuro, sia effettivamente quello che dobbiamo aspettarci nei prossimi anni o se almeno questo possa influenzare lo stile radiofonico anche qui da noi o comunque rompere un monopolio fatto di “fuffa” e musica brutta.
Intanto bisogna dire che la direzione creativa è stata affidata a Zane Lowe uno dei più importanti personaggi radiofonici del pianeta, uno che si è fatto le ossa su XFm prima e su “nostra signora” BBC Radio 1 poi, quindi uno col background inglese e non americano (anche se poi Lowe è nato in New Zealand) e questa è una scelta di stile oltre che di garanzia. L’approccio è molto diverso tra America e Inghilterra.
Lo schema sembra semplice: Beats 1 – Always On, da Los Angeles con lo stesso Lowe, da NYC con una delle più autorevoli voci della grande mela ovvero Ebro Darden e da Londra con una nuova stella radiofonica, Julie Adenuga , questo il trio base per iniziare le trasmissioni e avere una copertura giornaliera. Una sorta di dj resident per ogni città con i quali sviluppare i progetti più interessanti della radio. Zane Lowe coordina il tutto inserendo anche degli special guests in onda nel palinsesto della nuova avventura radiofonica di Apple. Special guests del calibro di Pharrell Williams, Q-Tip, Mary J Blidge, Dr. Dre, Elton John, St. Vincent che regolarmente trasmettono il loro programma dagli studi di Beats1. Insomma non mancano certo i contatti e i soldini per creare un palinsesto accattivante.
Musicalmente parlando immaginate l’archivio iTunes e provate a respirare pensando di scegliere una sequenza di brani da mandare in onda. Fatto? Bene. Avete sentito in voi la vastità delle possibilità!?
Nella presentazione, sul sito di Apple, c’è scritto: Zane Lowe e il suo eclettico team di DJ ti portano tutto il meglio della musica, oggi! ed è vero, non è solo una frase da marketing. La programmazione musicale è di altissimo livello considerando che stiamo parlando di una radio pop, non sembra particolarmente concentrata su pezzoni mainstream o dance per fare facili ascolti. Basti pensare che nel giorno di lancio prima della partenza ufficiale dei programmi, con Zane Lowe in diretta da Los Angeles che avrebbe inaugurato le trasmissioni su Beats1, l’attesa è stata accompagnata da “Ambient1: Music For Airport” di Brian Eno. Sì, grande successo mainstream ma scelta di “notevolissimo spessore” (per dirla alla A.Castelli).
Questo ci spinge ad una riflessione: potrà un progetto del genere influenzare anche il nostro modo di ascoltare la radio e di conseguenza alzare il livello delle nostre stazioni pop? Noi lo speriamo e siamo convinti che in un modo o nell’altro le nostre emittenti dovranno farci i conti a breve perché si sta formando un pubblico mainstream molto più informato di qualche anno fa e soprattutto molto più “sgamato”, non più facile da abbindolare con uno slogan accattivante e falso.
La vera rivoluzione di Beats1 è la verità. Non mentono con superficialità ed è questa la lezione che dovremmo imparare tutti noi che ci occupiamo di musica e di radio. Passare in radio, proporre via social o scrivere di quello che davvero ci piace e farlo con passione. Non è difficile.
Un’altra cosa molto interessante di Beats1 è che ascoltandola non si hanno riferimenti temporali, ovviamente, perché essendo una radio internazionale non ha orario. Se qui sono le 11.30 del mattino sicuramente in Giappone non è la stessa ora, come non lo è a Los Angeles e questo è strano se ci pensate, non ci era ancora mai successo di sentire la radio e non capire che ore sono dalle trasmissioni in diretta. Di solito quello che ascoltiamo in FM o online, per le radio che non siano solo un flusso di musica di genere, ha sempre un orario anche se non è il nostro. Qui invece è un po’ come sentire un podcast ma in diretta. La cosa funziona, è strana all’inizio ma funziona!
Non c’è dubbio che questo influenzerà anche le nostre programmazioni musicali, non sappiamo dire quanto ci vorrà ma è assolutamente necessario che chi si occupa di musica se ne renda conto alla svelta e provi a mettere in relazione le parole People e Profit in una maniera nuova, alzando un po’ il livello di quello che si propone, che vuol dire semplicemente offrire un servizio a chi ascolta e non il contrario, proponendo una linea propria invece di seguire solo i presunti gusti degli ascoltatori.
O davvero ci volete dire che vi piace quella roba lì?!?!