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Musica. Un po’ di cose belle uscite nel 2014 #2

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Abbiamo iniziato il mese scorso ad elencare, senza ordine di importanza, le cose belle uscite nel 2014 soprattutto per una sorta di memoria storica e per avere a sempre portata di click questo tipo di informazione.

Intendiamoci, non che la cosa sia di interesse nazionale … è pur sempre una lista di dischi, ma ci fa piacere fare un ripasso e condividere quello che di bello ci ha dato questo 2014, tralasciando per qualche minuto (il tempo di immergersi in questo articolo) le cose più tristi che, inevitabilmente, accadono e chi ci toccano da vicino … Non so se avete saputo, ma a Roma il prezzo per parcheggiare l’auto sulle strisce blu è aumentato di 50 centesimi e sembra che i motorini non possano più circolare in centro … queste so’ notizie vere !

La prima parte di questo elenco la potete leggere qui se vi interessa. La seconda invece di seguito.

 

Martyn – The Air Between Words (Brainfeeder / Ninja Tune / 3024)

Martyn è un DJ che fa i dischi da DJ e per DJ, in questo disco almeno, mette al servizio la sua esperienze dietro una consolle per darci un disco da ballare dalla prima all’ultima traccia, con stile e personalità che sono propri del suo sound.

Qual è il suo sound? quello di un Nord Europeo che incide i suoi dischi in 4/4 per la NINJA TUNE in Europa e per BRAINFEEDER negli U.S.A. . . .vi basta per capire di chi stiamo parlando ??

@MARTYN3024 |3024world.com

SBTRKT – Wonder Where We Land (Young Turks)

Forse è stato uno degli album più attesi del 2014, un po’ per capire se questo Wonder Where We Land fosse all’altezza del primo disco SBTRKT (pronunciato subtract), un po’ perché Aaron Jerome è un artista che incarna benissimo il suono di Londra di questi anni. Missione riuscita … il disco è un gran bel disco e quindi non delude le aspettative, in più, oramai, il progetto SBTRKT è lanciatissimo anche negli Stati Uniti e fa salire di molto le sue quotazioni, portandolo fuori dai circuiti undergound e facendolo affacciare al mainstream . . . ho sentito personalmente un dirigente di MTV chiedere a qualcuno come si pronunciasse questo nuovo artista . . . “com’è che si chiama ‘sto qui ? “

 @ SBTRKT| sbtrkt.com

Otis Brown III – The Thought Of You (Blue Note)

Evviva il Jazz, quando è fatto bene, quando è originale, quando mantiene il contatto con le radici ma continua ad esplorare nuovi modi per far salire la temperatura emozionale.

Evviva la Blue Note che continua a stampare dischi così!

Evviva le persone come Otis Brown III che credono a quello che fanno tanto da dichiarare “Everything on this record is a part of me”.

@ob3isme | obthree.com

Mo Kolours – Mo Kolours (One Handed Music)

Di Mo Kolours ne ho già parlato qui . . . se siete curiosi provate ad ascoltare anche i suoi tre E.P. precedenti all’album di quest’anno. Sicuramente la prossima volta che capita dalle vostre “party” un salto a salutarlo lo farete di sicuro.

mokolours.bandcamp.com

Aphex Twin – Syro (WARP)

Anche di questo album ci siamo occupati con parole, messe una dietro l’altra come si deve. Dite grazie a Luca Perini che ha scritto il pezzo pubblicato il primo ottobre su questo blog (leggete qui) e che ha saputo fare un po’ di chiarezza sulle qualità di Richard D. James, qualora ce ne fosse stato bisogno. Dal canto mio a tutti i detrattori del nuovo disco di Aphex Twin mi viene da dire … “ma voi che avete fatto di così memorabile negli ultimi 13 anni ???”

@AphexTwin

Clap! Clap! – Tayi Bebba (Black Acre)

Cristiano Crisci è un ragazzo italiano che sta conquistando le amorevoli attenzioni dei djs più attenti del Regno Unito e del nord Europa. Questo non vuol dire che è alla sua prima esperienza, il pubblico italiano lo conosceva già con il suo progetto Digi G’Alessio ma internazionalmente sta stuzzicando la curiosità con il suo nuovo progetto che si chiama Clap! Clap! un misto di samples di African Music e ritmiche contemporanee estremamente eclettiche, l’album che è uscito quest’anno è interessante sotto vari punti di vista e contiene qualche “killer track” per il dancefloor, da urlo.

@clap__clap | tayibebba.com

Paul White – Shaker Notes (R&S Recording)

11 tracce, compresa la traccia INTRO, in cui la percezione della realtà viene esplorata a livelli fluttuanti e la conoscenza lascia posto alla psychedelia.

C’avete capito qualcosa ?? beh io poco …

D’altronde questo disco mi ha preso totalmente portandomi con se su universi d’amore cosmico e quindi non riesco a darvi una visione lucida della cosa. Forse fumando di meno ci sarei riuscito.

@paulwhitemusic | paulwhite.bandcamp.com

 Thom Yorke – Tomorrow’s Modern Boxes ()

Ultimamente Thom Yorke, sia che faccia le cose come Radiohead o come Atoms For Peace o che le faccia uscire a suo nome, rimane a velocità costante verso il futuro, ci sono suoni alla Four Tet, atmosfere alla Burial, idee scure e dissonanti dentro il nuovo disco da solista.

Forse l’evoluzione più vera di quello che rappresentava la parola Rock.

@thomyorke | tomorrowsmodernboxes.com

Electric Wire Hustle – Love Can Prevail (Okplayer Records2014)

Dal loro album di debutto (Electric Wire Hustle – 2010) si erano rifatti vivi solo con un paio di E.P. Questo è il loro secondo album e il duo di Wellington, come del resto i loro colleghi Fat Freddy’s Drop, rimane fedele ad un certo tipo di suono che oramai ti aspetti che arrivi da quella regione della Terra.  Un album di psychedelic soul, a tratti R&B, con beat elettronici fatto molto bene. Evidentemente da quelle parti la vita scorre più tranquilla e lenta considerando il tempo che ci mettono gli artisti neozelandesi a registrare un album.

@E_W_H | electricwirehustle.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mr. Scruff – Friendly Bacteria (Ninja Tune 2014)

 

Le ritmiche spezzate di Mr Scruff hanno fatto scuola per anni nel decennio scorso. Ora, ecco Andy Carthy che, in silenzio, senza troppe parole inutili, è in continua evoluzione e sviluppo del suo sound, e pubblica il nuovo album rimanendo se stesso.

Rispetto alle releases di Mr Scruff degli anni scorsi forse questa è quella più vicina a dove sia oggi, la musica di questo artista inglese del Cheshire : ”tougher, sparser, less sample, more bass. More vocals & collaborations and shorter tunes” (parola di Mr Scruff).

Dalle parole ai fatti questo disco ne è l’esempio.

 

@mrscruff1 | mrscruff.com

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