Se amate le storie che tengono il fiato sospeso e vi mettono i brividi, allora Non disturbare il sonno dei morti fa per voi.
Questo racconto — datato 1823 — è tra i primi a trattare di quelle spaventose creature destinate a popolare gli incubi di uomini e donne: i vampiri.
Un libriccino dallo stile gotico che si legge tutto d’un fiato, impreziosito dall’edizione realizzata da ABeditore.
Il dolore che genera mostri
La storia inizia con una perdita: il giovane Walter è diventato vedovo della sua amata Brunhilda. Passa le ore a piangere tutto il suo dolore sulla tomba dell’amata, almeno fin quando non incontra la dolce Swanhilda, con cui sembra ricominciare a vivere.
Il dolore tuttavia di tanto in tanto riappare, e Walter torna sulla tomba. Un giorno si imbatte in un vecchio stregone che gli svela di essere in grado di guarire questo dolore rievocando dalla tomba l’amata. Eppure è proprio il vecchio ad avvertirlo più e più volte: «Non disturbare il sonno dei morti!». Tutti i suoi tentativi di portare l’uomo alla ragione non serviranno a nulla e alla fine Brunhilda verrà riportata alla vita.
O quantomeno, a una parvenza di vita. Walter non se ne accorgerà fino alla fine, nonostante la morte si propaghi tutto intorno a Brunhilda sempre più voracemente.
D’altronde ciò che acceca il protagonista è una miscela di amore e dolore generata da un lutto a cui non può esserci cura. Un uomo in preda all’amore o al dolore non è in grado di ragionare. Figuriamoci dunque di cosa può essere capace un uomo che sta vivendo entrambi. Solo dopo aver amato molto si può soffrire tanto terribilmente da arrivare al gesto estremo che compie Walter.
C’è un legame indissolubile tra amore e morte, e le storie di vampiri sono un modo per cercare di rappresentarlo. Queste storie — che ci inquietano e ci terrorizzano — sono indispensabili: ci avvicinano a quei sentimenti in cui prima o poi nella vita ci imbatteremo. Non ci preparano a questo tipo di dolore, ma forse ci fanno sentire meno soli.
L’edizione di ABeditore
ABeditore dimostra in ogni sua pubblicazione una cura particolare. Non disturbare il sonno dei morti non fa eccezione: l’occhio del bibliomane è conquistato fin dalla copertina.
Tra le pagine si possono trovare disegni e incisioni in bianco e nero che creano un’atmosfera evocativa in perfetta sintonia con la narrazione.
Inoltre, nell’introduzione ci viene raccontata la travagliata storia editoriale di Non disturbare il sonno dei morti. Dopo un’iniziale erronea attribuzione, il racconto viene restituito al suo autore solo nel XX secolo – il drammaturgo tedesco Ernst Benjamin Salomo Raupach (1784-1852).
Fu lui a scrivere uno dei primi racconti di vampiri nella letteratura occidentale, pubblicato sulla rivista tedesca Minerva e diventato presto molto popolare.