Tra gli eventi più interessanti della stagione romana, ne abbiamo seguiti alcuni con particolare attenzione grazie alla loro capacità di essere innovativi e originali, guardando alla sostanza, cioè alla musica, senza intenzione di uniformarsi alla patina e ai formalismi di tanti altri “concept” fotocopia.
Out Of Jazz, questo il nome della rassegna, è un percorso sonoro di cinque appuntamenti domenicali (l’ultimo in programma il prossimo 13 maggio) dedicati a tracciare una via alternativa al jazz attraverso progetti nuovi, spesso inediti, volti a sperimentare differenti forme di improvvisazione e approcci diversi non soltanto alla composizione quanto, soprattutto, alla performance live.
Out Of Jazz è un progetto di Städlin e U-FM Radio, la web station con base a Roma da sempre attenta alle varie forme del jazz nel quadro di una programmazione fortemente orientata alla black music e alla DJ culture in genere. L’idea è nata in collaborazione con il Gaeta Jazz Festival e vede anche il supporto di Cotton Mag.
Uno degli aspetti centrali, per la dinamica dell’evento, è, infatti, la location, ovvero Städlin, il club-cocktail bar di Via Pacinotti (adiacente al Ponte di Ferro) nel quartiere Marconi che ruota attorno ad una matrice musicale elettronica ben riconoscibile, ospitan-do live e DJ set di artisti sperimentali.
Il concept dei cinque eventi in programma a Städlin (le serate iniziano alle 18:30 mentre i concerti alle 20:00) consiste nel dare spazio a progetti inediti e a collaborazioni di cui sono protagonisti giovani musicisti italiani di ambito jazz insieme a producer di talento aperti al dialogo continuo e allo scambio di esperienze.
Le serate prendono forma in modo spontaneo in un contesto insolito, che richiede una forte propensione alla curiosità, tanto da parte dell’audience quanto dei performer coinvolti.
Non è soltanto il pubblico a doversi misurare con sonorità e atmosfere che non è abituato ad ascoltare tra le mura dell’ex-complesso industriale dei Mulini Biondi, ma anche gli ospiti che devono adattare la loro esibizione, dal setup all’interplay, tenendo come punto fermo l’improvvisazione.
Giunta ormai quasi alla fine della sua prima edizione, Out Of Jazz si è rivelata una scommessa positiva. Il pubblico dello Städlin ha avuto la possibilità di vedere dal vivo alcuni dei giovani musicisti tra i più affermati della scena jazz contemporanea italiana esibirsi in modo totalmente libero e fuori dagli schemi, con la sola consapevolezza che il risultato non sarebbe mai stato prevedibile.
Dal 4 marzo si sono avvicendati sul palco dello Städlin il trio HIC. guidato dal pianista Nicola Guida con Francesco Fratini alla tromba e Fabio Sasso alla batteria; il progetto Abendstern, abilmente condotto in duo da Enrico Zanisi (keys e synth) e Francesco Ponticelli (double bass); il concerto di Alice Ricciardi, cantante e compositrice, premiata come giovane talento a Montreux, molto amata in Francia e il cui esordio Comes Love è stato pubblicato dalla Blue Note, accompagnata da Pietro Lussu alle tastiere e Riccardo Castaldi (live elettronica e video) nel progetto Love Me Thunder.
Il 29 aprile, invece, è stata la volta del pianista Domenico Sanna, classe 1984, autore di numerose e prestigiose collaborazioni, il quale ha presentato in trio il progetto Syntetic Race.
Il gran finale, tra pochi giorni, è affidato al collettivo Ugoless, due musicisti jazz (Daniele Tittarelli al sax e Fabio Sasso alla batteria) e un sound designer ed audio engineer (Andrea Guastadisegni) alle prese con macchine, sintetizzatori e campionatori, riferimenti “alti” che spaziano da Coltrane e Moondog per arrivare fino agli Autechre oltre ad alcuni EP già all’attivo.
Dopo esser stato protagonista di un’apprezzata performance al Monk di Roma, in occasione del concerto della Sun Ra Arkestra lo scorso 30 marzo, il trio Ugoless si presenterà al pubblico di Städlin con la consueta attitudine all’improvvisazione e all’utilizzo delle poliritmie, sempre in bilico tra suoni acustici ed elettronici.