Povere Creature! (vincitore del Leone d’oro al miglior film al Festival di Venezia 2023 e di ben quattro premi Oscar) è un film che racconta una fiaba. Tratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray e messo in scena dal regista greco Yorgos Lanthimos, Povere Creature! trasporta lo spettatore in un mondo al contempo incantato e disincantato.
Nelle magistrali interpretazioni di Emma Stone, Mark Ruffalo, Willem Dafoe e Ramy Youssef, prendono vita davanti a noi personaggi stravaganti e complessi, a cui inevitabilmente ci si affeziona.
Trama
La protagonista di Povere Creature! è Bella Baxter, una giovane donna a dir poco fuori dal comune. L’uomo che se ne prende cura è lo scienziato Godwin “God” Baxter, mente brillante in un corpo martoriato a causa degli esperimenti che il padre ha da sempre condotto su di lui.
Un giorno, God invita un suo studente universitario, Max McCandles, a conoscere Bella. Di più: gli chiederà di osservarla e studiare tutti i progressi della sua mente infantile dentro il suo corpo da adulta.
Ma più la mente di Bella cresce – a una velocità sorprendente, come quella dei suoi capelli corvini – più desidera uscire dalla gabbia dorata in cui la tiene God, esplorare ciò che sta fuori, scoprire cosa ha in serbo per lei il mondo.
Trova l’occasione di farlo grazie a Duncan Wedderburn, un donnaiolo che crede di sedurla, ma che Bella semplicemente usa per viaggiare. Più viaggia, più impara, ed è così che Bella diventa una donna consapevole di se stessa e delle tante sfaccettature della sua personalità: la sessualità, l’emotività, l’affettività, la moralità, l’intelligenza.
Mi sono avventurata e non ho trovato altro che zucchero e violenza
Bella Baxter
Tutto il bagaglio di esperienze che Bella accumula la riporterà a casa da God, dove scoprirà il suo passato e dove dovrà infine scegliere il suo futuro.
Bella Baxter: chi sono le povere creature?
Il cammino di Bella sembra scandito da incontri con gli “uomini della sua vita”:
- un padre che l’ha creata, nutrita e cresciuta;
- un uomo che è entrato nella sua vita ed ha cominciato ad amarla teneramente;
- un uomo che la ama appassionatamente, e che le fa scoprire nuove e intense emozioni;
- un amico che le svela la dura realtà del mondo, con cinismo e un po’ di crudeltà;
- un terribile marito che viene da un ancor più terribile passato.
Tuttavia, da questi incontri Bella non si lascia travolgere, né trascinare. Ognuno di loro la cambia, alcuni la segnano, tutti l’aiutano a evolvere – volenti o no. Cambiare però per Bella non significa rinunciare a se stessa, come tutti questi uomini avrebbero voluto. Significa piuttosto scoprire se stessa e scegliere di affermarsi, nonostante i rischi che corre facendolo.
Il mondo è pieno di povere creature. Bella forse è la prima fra esse, ma ne fanno parte anche i suoi uomini. Ne facciamo parte anche tutti noi. Davanti a questa realtà si può scegliere se sfruttare le debolezze degli altri, o provare compassione gli uni per gli altri.
Bella sceglie questa seconda opzione, decidendo di partire da se stessa. Avere compassione per sé la rende determinata a voler essere se stessa sempre. Attraverso questa determinazione, Bella lancia a noi spettatori un importante messaggio: siate voi stessi, perché non c’è nessun motivo valido per rinunciarvi.
I colori del modo
Povere Creature! è ambientato in una Londra vittoriana molto particolare, in cui è in uso un tipo di tecnologia che rende l’atmosfera sospesa tra il magico e il surreale.
La ricerca stilistica di questi due aspetti è sottolineata dall’uso episodico di una ripresa distorta, realizzata attraverso una lente fish-eye. Inoltre la cura con cui sono allestiti scenografia e costumi è visibile in ogni scena.
In particolare, l’uso dei colori è evidentemente simbolico: inizialmente viene usato un bianco e nero contrastato, che accompagna il periodo della vita di Bella in cui tutto è istintivo e semplice, come quando si è bambini.
I colori arrivano quando Bella ha la sua prima esperienza sessuale completa, dopo un periodo di esplorazioni personali. Lì qualcosa in lei cambia per sempre: le nuove sensazioni che prova segnano un passaggio verso un mondo più ricco e più complesso.
I colori che vengono usati nella parte centrale del film sono molto saturati e accesi, quasi a voler travolgere con la loro violenza lo spettatore dopo tutto quel bianco e nero. Ed è forse ciò che prova Bella: il mondo esplode davanti i suoi occhi, la sua mente si riempie di colori sempre più intensi e passionali.
Questa intensità comincerà a placarsi con la maturazione della mentalità di Bella. Potremmo usare un verbo: i colori si raffreddano. Tutto si placa e si acqueta, Bella diventa più riflessiva e più curiosa della conoscenza mentale più che di quella sensoriale.
Il mondo rimane dunque a colori, ma della tonalità “giusta”. Così l’anima e la mente di Bella raggiungono la loro giusta completezza e lei può finalmente trovare il suo posto nel mondo.