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RIP KEVIN AYERS
Kevin Ayers uno dei fondatori dei Soft Machine è morto all’età di 68 anni.
Il cantante, bassista e chitarrista si è spento nella sua casa di Montolieu nel sud Est della Francia dove viveva in solitudine da oltre 15 anni.
Accanto al suo letto dove il suo cuore ha cessato di battere è stato trovato un biglietto con su scritto “You Can’t Shine If You Don’t Burn”.
Una morte apparentemente misteriosa (l’artista non soffriva di malattie particolari) alla fine di una vita incredibile, piena di ironia, che lo ha visto tra i protagonisti assoluti della scena rock progressive.
Negli anni ’60 Kevin Ayers fonda i Soft Machine, insieme Robert Wyatt, Mike Ratledge e David Allen, band capostipite della scena di Canterbury e della prima ondata psichedelica inglese in contrapposizione alla scuola di Cambridge che faceva capo a Syd Barrett.
Insieme con i Pink Floyd, i Soft Machine si esibiscono al leggendario Ufo Club, locale underground londinese.
L’incontro con Jimi Hendrix sarà decisivo per la sviluppo della sua carriera: nel 1968 il chitarrista invita Kevin Ayers ad accompagnare la sua band nel tour americano e propone al manager Chas Chandler di produrre il disco d’esordio dei Soft Machine.
L’anno dopo Ayers debutta come solista con l’abum “Joy Of a Toy”, pochi mesi prima di pubblicare il singolo “Singing a Song in the Morning”, realizzato in collaborazione proprio con Syd Barrett alla chitarra, del quale resterà grande amico.
L’importanza di Kevin Ayers si puà misurare non tanto dal successo commerciale quanto dall’influenza sulla musica di oggi.
Tra gli artisti con i quali ha collaborato nel corso della sua straordinaria carriera vanno ricordati Mike Oldfield, Brian Eno, John Cale, Nico dei Velvet Underground.
Dopo la pubblicazione di “Still Life with Guitar” nel 1992 è stato necessario attendere 15 anni per vederlo tornare sulle scene con la sua ultima prova dal titolo The Unfairground accompagnato tra gli altri da elementi di band quali Ladybug Transistor, Teenage Fanclub, Neutral Milk Hotel e Roxy Music.
Fabrizio Montini Trotti | Bake Agency