SCANNER è una tre giorni di Festival dedicato alle autoproduzioni cartacee: fanzine, disegni, stampe, fumetti, poster, adesivi, musicassette e ovviamente libri. Dall’aperitivo fino a mezzanotte da venerdì 15 a domenica 17 luglio nel giardino del Monk Club nel quartiere Casalbertone a Roma.
Dalle 19 di venerdì 15 luglio si alterneranno incontri e dibattiti dal palchetto del giardino con l’esposizione del meglio dell’autoproduzione nostrana, tantissimi i coraggiosi autoproduttori presenti. Ingresso rigorosamente libero per favorire lo scambio di idee. Maurizio Ceccato, ideatore dell’iniziativa – oltre che art director, graphic designer e illustratore – ci racconta in anteprima che cosa succederà stasera.
Venerdì 15 luglio comincerà Scanner, un festival interamente dedicato alle autoproduzioni cartacee presenti sul territorio nazionale, perché hai deciso di dedicargli un festival?
Tra la fine degli anni ‘80 e inizio ‘90 insieme a un manipolo di amici che frequentavano l’Accademia di Belle Arti di Roma iniziammo un percorso di scoperta tra disegni e fotocopiatrici, spillatrici e tutta una serie di lavori artigianali.Le fanzine che producevamo (con Stefano Latini, Veronica Valeri e Diego Iaia) si chiamavano «Ifix Tcen Tcen» e «Circus Comics». Da allora molto è cambiato. Sono arrivate tecnologie che hanno migliorato la velocità per creare un layout, la stampa offset non è più proibitiva grazie anche alla concorrenza del digitale e sono migliorate le scuole di illustrazione e la consapevolezza di chi le frequenta. Tre anni fa io e Lina Monaco abbiamo pensato che era giunto il momento di mostrare tutto quello che riguarda questo tipo di produzioni attraverso un microfestival: SCANNER.
A partire dalla grafica fino ad arrivare ai contenuti, il festival che avete immaginato ha un gusto leggermente vintage, e questo, intendiamoci, ci piace molto, pensi ci sia bisogno di dare più visibilità alla materialità della carta nell’epoca del digitale?
Tra la riscoperta di vecchi tipi in legno, set di caratteri a piombo, torchi e inchiostri da stampa, raffinate carte, stampanti digitali a colori e offset, i nuovi fanzinari-autoproduttori, coraggiosamente indifferenti alle crisi editoriali, provano a dare una diversa fisionomia alla comunicazione su carta, accentuandone le caratteristiche del mezzo in controcorrente o in simultanea simbiosi con il web.
Credo sia fisiologico un ritorno a una trasmissione di informazioni non più liquide. Come è successo negli ultimi anni per la musica. Vedi alla voce vinile, le informazioni oggi hanno bisogno di tornare a una matericità.
Durante il festival oltre all’esposizione del meglio delle autoproduzioni nazionali ci saranno diversi workshop e corsi: illustrazione, stampa a caratteri mobili, serigrafia, giornali. Ci sono molti legami tra questi ambiti, che fil rouge ci vedi tu?
Quello che differenzia SCANNER da altri festival e fiere sparsi per lo stivale (Crack! a Roma, Ratatà a Macerata; Borda Fest a Lucca; AFA a Milano) è che abbiamo cercato di dare risalto alle narrazioni, alle parole dei progettisti, di dare loro la possibilità di salire su un palco e raccontare ciò che fanno, perché hanno scelto la carta come mezzo, quali sono le risorse che li sostengono e quali sono gli scopi della ricerca e i modus operandi nel diffondere le proprie idee. Poi ci sono ovviamente i materiali che circolano, credo che il materiale stampato su carta sia uno dei mezzi per far transitare delle idee e trasmetterle agli altri.
Fuori i nomi! So che è difficile scegliere, ma un po’ te la sei cercata con la tua trovata promozionale di porre l’attenzione sui nomi propri di chi si dedica all’arte dell’autoproduzione. Ci daresti una sorta di microguida?
Credo che il cartellone di cui oggi è composto questo “microfestival dei primati” sia il risultato di una serie di ricerche e della fiducia che abbiamo costruito negli ultimi anni con gli artisti, sia con il nostro bookshop Scripta Manent, che proprio con SCANNER. Tutti meritano di essere seguiti obbligatoriamente con attenzione, senza classifiche. I laboratori e la ricerca portati avanti da ognuna di queste autoproduzioni ha bisogno di tempo per venire divulgata e accettata. Per fortuna si stanno diffondendo a macchia d’olio sia la qualità oggettiva delle produzioni che i festival che le accolgono.
Per una raccolta enciclopedica dei gusti toglici una curiosità: che libro stai leggendo in questo momento?
Avendo poco tempo e molti libri sul comodino, sullo stereo e accanto al mio computer leggo randomico. Te ne dico tre: Dario Argento “Paura”; Sherwood Anderson “Riso Nero”; Umberto Eco “La misteriosa fiamma della Regina Loana”.
INFORMAZIONI UTILI:
Orari 19-24
Luogo Monk Club – Via Giuseppe Mirri 35, 00159 Roma
Ingresso libero
Ristorante e bar del giardino aperti
Facebook: https://www.facebook.com/events/279153009101234/