Caleidoscopico vortice di immagini, suoni, vite, anime; tutto questo è la nuova pellicola di Jim Jarmusch: “Solo gli amanti sopravvivono”.
Adam e Eve sono vampiri, sposi perpetui, lontani e vicini: lei vive a Tangeri, lui a Boston ,ma entrambi sono accomunati dall’estasi del sangue. La bevanda rossa sporca le loro labbra e sussurra la vita, proiettandola nell’immutabilità dei loro cuori.
I due hanno visitato i secoli, ammirandone pregi e difetti, hanno succhiato le energie dei mortali per sopravvivere al tempo; ma ora, le vittime si fanno carnefici e il sangue tossico degli uomini avvelena i vampiri, che estinguono l’eternità in questo presente senza futuro.
La fotografia del film riflette sul tempo circolare e inestinguibile: immagini potenti , dove dominano i colori chiari della personalità di Eve e quelli scuri di Adam . Sono Lo Yin e lo Yang, due parti perfette di un unico valore: è l’oroboro, il cerchio, l’imperituro, il bene e il male, o semplicemente la vita e la morte. Le ore, per chi è “infinito”, scorrono lentamente, come le pause riflessive delle inquadrature e dei movimenti di macchina. Tutto s’arresta e prosegue: più che protagonisti dell’azione, Eve e Adam sono osservatori della caduca genialità, negli abitanti transitori di questo mondo.
La macchina da presa è un terzo amante; siamo noi, umanità condannata a morte, che spia dentro se stessa e ritrova il significato sempiterno del proprio esistere: i vampiri sono frutto dell’ intimo desiderio di vivere e conoscere per sempre. Jim Jarmusch risponde a quest’aspirazione precisando che se le la vita è finita, non lo è la sua essenza, che si rinnova, si tramanda, si accresce in una linea temporale che non può esaurirsi: il tempo è una pellicola unica, dove secolo dopo secolo, si aggiungono nuovi fotogrammi
La contraddizione nasce dall’irrefrenabile tendenza dei mortali di preservare se stessi e, contemporaneamente, di auto estinguersi: le nuove generazioni producono una società tossica che uccide anche la più recondita tra le sue aspirazioni: perciò i vampiri muoiono.
Il regista costruisce dei quadri perfetti: i protagonisti sono ritratti in un abbraccio statico, una coesione inestricabile: il nero delle tenebre assaggia il candore del bianco e l’elegante fusione è voluttà, passione. Risulta impossibile non esserne travolti.
La colonna sonora è parte integrante di questo puzzle fascinoso: arabeggia e si mescola all’occidente; è il tono complesso del passo lento, viscerale, carnale.
Tom Hiddleston e Tilda Swinton, dallo sguardo penetrante e l’esile fisicità formano un binomio raffinato, credibile, suggestivo: basta la loro immobilità per dire tutto, per creare un’opera d’arte.
I costumi e le scenografie colmano ogni aspetto di dettagli originali e ricercati, attribuendo personalità e carattere ai personaggi, ancor più della sceneggiatura.
La pellicola, nel complesso, si aggiudica senza alcun dubbio, gli appellativi riuscitissima ed impeccabile, collocandosi tra i segmenti migliori della filmografia dell’autore .
Federica Bello
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DATA USCITA: 15 maggio 2014
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GENERE: Drammatico, Sentimentale
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ANNO: 2013
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REGIA: Jim Jarmusch
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SCENEGGIATURA: Jim Jarmusch
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ATTORI: Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin, Slimane Dazi,Wayne Brinston
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FOTOGRAFIA: Yorick Le Saux
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MONTAGGIO: Affonso Gonçalves
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PRODUZIONE: Recorded Picture Company, Pandora Film Produktion
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DISTRIBUZIONE: Movies Inspired
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PAESE: USA
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DURATA: 123 Min