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Stereonotte: era una notte serena e radiosa

Stereonotte - Raistereonotte - Rai Radio 1

«Per anni Stereonotte mi ha regalato l’esperienza della notte. Un’esperienza fatta di emozione, scandita dalle voci che mi accompagnavano nel lavoro o nelle riflessioni insonni, e naturalmente dalla meravigliosa musica; ma fatta anche di paura. Sì, in quei preziosi, fuggevoli istanti nei quali la parola e il suono tacciono e la statica prende il potere, e tu sei lì a domandarti “che cosa metteranno adesso?”. Mentre per un momento, un momento che passa velocissimo così come si è presentato, hai paura che non tornino più. Che la voce e il suono tacciano per sempre e ti abbandonino senza scudo al profondo della notte. Ma sono sempre tornate. Le voci giovani, solenni, colte, leggere, appassionate. E con loro la musica. Stereonotte non ha mai tradito, non ha mai abbandonato.» (Giancarlo De Cataldo)

Raistereonotte

Raistereonotte – così, tutto attaccato – è stata una bella trasmissione radiofonica a diffusione nazionale che ha tenuto compagnia, e qualcosa di più, a molte persone. Sono passati giusto quarant’anni dalla prima trasmissione, l’otto novembre per essere precisi, e nel formato originario è durata dal 1982 al 1995, lasciando una notevole eredità di affetti.

Prevengo subito le obiezioni: esiste ancora un programma Rai che si chiama Stereonotte, con ottimi conduttori e ottimi contenuti, che ha avuto diverse ricollocazioni (nel weekend o a cadenza quotidiana, e con qualche interruzione), ma quello che è cambiato è – perdonate l’espressione – il concept.

Rai Stereonotte – Il Libro – Vigorito Giampiero | Libro Iacobellieditore.

Pierluigi Tabasso

La genesi è piuttosto semplice: nel 1982 la Rai, con ovvio burocratico ritardo, decise di inseguire sul loro terreno le radio private – già radio libere, e qualche volta lo erano – che da qualche anno avevano eroso il bacino di ascoltatori della radio. Così nacquero Stereouno e Stereodue, con una programmazione musicale indirizzata al gusto dei giovani, che negli anni precedenti potevano trovare la musica internazionale di qualità solo in poche trasmissioni ben delimitate, come Supersoni.

Per voi giovani, PopOff e poche altre. 

Quindi, Stereouno e Stereodue, che trasmettevano in FM, lasciando le onde medie alla programmazione più tradizionale, ma, per carità, solo dalle tre di pomeriggio in poi, fino alla mezzanotte.

E di notte? C’erano vaste praterie, ma era una terra incognita, e considerata poco interessante ai piani alti. Così un funzionario della radio di nome Pierluigi Tabasso si prese carico di tutta la fascia notturna, da mezzanotte alle sei di mattina, per di più a reti unificate, sui canali FM di Radiouno, Radiodue e Radiotre, nonché i canali 5 e 6 della filodiffusione (sic!).

Pierluigi Tabasso – Il primo conduttore ad occuparsi dell’intera fascia notturna del programma.

Programmazione musicale

Per quanto riguarda la programmazione musicale gli fu detto memorabilmente che poteva fare quello che voleva “tanto a quell’ora non vi sente nessuno”.

Così Tabasso lasciò piena libertà ai conduttori, pescati tra giornalisti musicali e speaker delle migliori radio private, che conducevano il programma a rotazione, quattro per notte, un’ora e mezza ciascuno.

Così, dopo il giornale radio della mezzanotte partiva la sigla, composta espressamente dal maestro Roberto Colombo, musicista e produttore milanese di un certo prestigio.

Non farò un elenco dei conduttori, anche perché dovrei fare il mio stesso nome, e non vorrei fare torto a nessuno per eventuali dimenticanze, ma chi fosse proprio interessato può consultare un libro curato da Giampiero Vigorito che racconta più per esteso questa storia.

Anzi, un nome lo faccio, quello del primo conduttore della prima notte, Stefano Bonagura, che lanciò il primo brano della programmazione di Stereonotte, questo:

Primo brano della programmazione di Stereonotte – lanciato da Stefano Bonagura.

Così poteva capitare di imbattersi di notte nelle novità rock, pop o jazz più interessanti del momento, o in ripescaggi anche piuttosto sofisticati, o nella discografia di Barbra Streisand come nel Commercial Album dei Residents.

Certo poteva capitare che i conduttori a volte si parlassero un po’ addosso, o volessero sfoggiare tutta la loro competenza, o magari in una sola notte andasse per due volte un brano di Miles Davis di diciotto minuti, perché era in un disco nuovo che aveva colpito più di un conduttore.

Tutti peccati veniali, comunque, sui quali l’olimpica serenità di Pierluigi Tabasso, anche detto “il capo”, non veniva meno.

Giovanni de Liguori

Quello che trovo interessante, ed è la tesi di fondo di questo articolo, è che mentre Stereouno e Stereodue inseguivano le radio private, a volte anche piuttosto bene, Stereonotte invece le aveva sorpassate a sinistra, creando quello che oggi chiameremmo una community, nella quale incredibilmente molti si riconoscono ancora oggi. Tant’è che un amico di nome Giovanni de Liguori, che definire “fedele ascoltatore” sarebbe un eufemismo, ha intrapreso anni fa un lavoro certosino di raccolta di registrazioni dell’epoca d’oro della trasmissione. Ovviamente partendo dalle audiocassette che gli ascoltatori registravano la notte, pazientemente digitalizzate e riversate su un sito web http://viapo14.it/.

Oggi sarebbe molto difficile replicare un’esperienza del genere, non ci sarebbe più una community ma una “bolla”, anzi tante, troppe bolle, fenomeno che riguarda un discorso molto più grande, cioè l’atomizzazione dei consumi culturali, delle opinioni politiche, un po’ di tutto. Ma, appunto, è un discorso troppo vasto.

Resta il fatto che in epoca pre-Internet la bolla di Stereonotte era davvero grandissima, e mi piace pensare che quando è scoppiata abbia lasciato anche qualcosa di buono.

Conduttori.

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