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The Fall Guy: vita da stunt

The fall guy

The Fall Guy è uno dei film più divertenti di quest’anno. La sceneggiatura è l’adattamento cinematografico di Professione pericolo – serie televisiva degli anni ’80. 

Nel dare una nuova narrazione a questa storia, il regista David Leitch ha scelto i volti giusti: Ryan Gosling come attore protagonista e Emily Blunt come co-protagonista. E ancora Aaron Taylor-Johnson, Winston Duke e Hannah Waddingham mettono in scena personaggi dinamici e dalla comicità esplosiva. 

Quello che ci viene presentato sul grande schermo con The Fall Guy è una action-comedy che omaggia non solo il lavoro degli stuntman, ma anche l’intero mondo cinematografico, attraverso continui riferimenti a film e serie tv.

Trama

Colt Seavers è uno stuntman soddisfatto della sua vita. Quando non deve sostituire sul set l’attore Tom Ryder per le scene più rocambolesche, passa il tempo a conquistare la donna della sua vita – l’operatore della macchina da presa Jody Moreno.

Finché nel girare una caduta, qualcosa va terribilmente storto, e Colt si ritrova su un lettino di pronto soccorso. Passa il tempo, Colt riesce a riprendersi fisicamente dalla caduta, ma non mentalmente. Ha lasciato il lavoro di stunt e si è isolato da tutti, anche da Jody.

Ma Gail Meyer – produttrice cinematografica di Tom Ryder – un giorno lo ricontatta per riprendere a fare lo stuntman in un film molto speciale: Metalstorm, diretto da niente poco di meno che Jody Moreno. E Colt non potrà dire di no.

Dal momento in cui arriva sul set di Metalstorm, inizia per Colt una rocambolesca e inaspettata avventura, tra grandi salti nel vuoto, esplosioni e qualche unicorno… tutto, ovviamente, nel tentativo di riconquistare l’amore di Jody.

L’arte di cadere

Per uno stuntman, rialzarsi dopo una caduta fa parte del lavoro. Non importa quanto la caduta sia terribile, quante volte dovrà rigirare la scena in cui gli danno fuoco o quanti giri in aria dovrà fare la macchina: uno stuntman sa rialzarsi. Anche se ogni volta fa male. O almeno questo sostiene Colt.

Eppure The Fall Guy – questo ragazzo che cade – è un ragazzo capace anche di piangere, chiuso in macchina mentre ascolta Taylor Swift, inevitabile colonna sonora per il flashback dei bei ricordi passati con Jody.

Come scopriamo man mano nel film, l’incidente iniziale ha aperto in Colt una ferita che non avrebbe mai potuto immaginare. Realizzare di non essere invincibile fa nascere in lui la paura di poter sbagliare ancora. Un pensiero insopportabile, che opprime qualsiasi altra cosa. 

D’altronde la personalità di Colt ha più sfaccettature di quanto possa sembrare: al di là dell’aspetto da belloccio americano e dell’atteggiamento di comica rassegnazione agli eventi, Colt fa la scelta non facile di affrontare un trauma, di ribellarsi alla passività in cui si era rifugiato per riprendersi non tanto la ragazza – solito cliché cui siamo abituati – ma la vita che gli è sempre appartenuta.

Tutto il metacinema di The Fall Guy

Come già anticipato, il film omaggia continuamente la cinematografia. I riferimenti sono sparsi in modi vari e saperli cogliere tutti è praticamente impossibile.

Alcuni sono espliciti: ogni volta che il capo-stunt Dan Tucker cerca di consolare l’amico Colt con parole di saggezza, è il protagonista stesso a riconoscere le citazioni.

  • Rocky Balboa – immancabile
  • Fast & Furious – azzeccatissimo
  • L’Ultimo Dei Mohicani – di volata

Ma molto più spesso le citazioni sono sottili, passano attraverso scenografie, costumi, e perfino colonne sonore. 

Alcune molto evidenti? Dune, I Guardiani della Galassia, Kill Bill, Mad Max. Per gli appassionati di serie tv invece l’omaggio va a Miami Vice, e – in modo molto sottile – L’uomo da sei milioni di dollari

E voi, quanti riferimenti riuscirete a trovare?

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