Thomas Hoepker nasce a Monaco nel 1936. Dopo gli studi di storia dell’arte e archeologia, dal 1960 lavora come fotoreporter e nel 1964 entra a far parte della redazione di Stern.
Nel 1972 lavora come operatore e produttore di film e documentari per la televisione tedesca, e nel 1976 si trasferisce a New York dove dal 1978 al 1981 è Art Director dell’edizione americana della rivista Geo.
Tornato in Germania, ad Amburgo ricopre lo stesso ruolo per Stern fra il 1987 e il 1989, quando diventa membro dell’agenzia Magnum.
Testimonia la tragedia del 11 Settembre 2001 in alcune immagini a colori, incluse con molte altre nella monografia (Photographien 1955-2005) che raccoglie cinquant’anni del suo lavoro e che accompagna la mostra itinerante, organizzata dallo Stadtmuseum di Monaco.
Di volta in volta, le immagini di Hoepker rivelano il suo interesse per i temi sociali e la sua particolare empatia nei confronti di coloro che ritrae, siano essi celebrità o persone sconosciute.
Questo approccio umanistico è sempre stato decisivo per il fotografo: autenticità e testimonianza fotografica sono le costanti che definiscono il suo lavoro.
Il fotografo dell’incarico ama definirsi umilmente un “Creatore di immagini” – qualcuno che è interessato nientemeno che alla verità; l’autenticità del momento.
La Leica Picture of the Year scelta per il 2022 offre una prova impressionante della maestria di Hoepker in questo senso.
Thomas Hoepker e Muhammad Ali
Nel 1966 il fotografo tedesco Thomas Hoepker riceve l’incarico dalla rivista Stern di realizzare un servizio sul campione di pugilato Cassius Clay, che da poco ha cambiato il suo nome in Muhammad Ali.
Nel 1996 Muhammad Ali è campione del mondo dei pesi massimi.
L’anno prima ha messo al tappeto Sonny Liston dopo appena un minuto di combattimento con il famoso “Pugno fantasma”, invisibile agli occhi delle telecamere eppure letale.
È al massimo della sua forza e della sua celebrità.
Thomas Hoepker, affascinato dalla sua esuberanza, lo segue per settimane in diverse parti del mondo, da Londra a Miami, e quando si trovano a Chicago scatta questa fotografia mentre Ali salta dalla balaustra di un ponte sul fiume della città.
È l’immagine del campione: le braccia sono distese in un gesto di vittoria, a contenere e a dominare il paesaggio urbano che è dietro di lui.
Il fisico è scultoreo, l’espressione del volto ostenta forza e fierezza, gli occhi sbarrati rimarcano la sfrontatezza di un uomo che non abbassa lo sguardo di fronte a niente e nessuno.
Hopker agisce come un sensibilissimo registratore mentre è lo stesso pugile a mettersi in posa dimostrando una straordinaria attitudine alla comunicazione.
Ogni suo gesto, in questo atipico ritratto a figura intera, sembra illustrare e sottolineare le sue parole pronunciate dopo la conquista del titolo mondiale:
”Io sono la cosa più grande che sia mai esistita.
Sono così grande che non ho neppure un segno sul mio volto. Ho dato una scossa al mondo”.