Eccletismo, sinestesia e contaminazione di generi. Dalla samba al rhytm and blues, passando dal blufunk al french electro rock. Villa Aperta giunge alla sua settima edizione. A Villa Medici l’8 e il 9 giugno, musica elettronica, dance, rock- progressive, con visul art e proiezioni d’artista.
É il Festival dell’Accademia di Francia che quest’anno propone un format d’eccezione: l’arte visiva accompagnerà i nove concerti live e dj set, a cura di Cristiano Leone. Una line up davvero interessante, con band di richiamo internazionale come Kezia Jones, The Avener, Ofenbach, Ninos Du Brasil, Golden Bug & Desilence con il progetto V.I.C.T.O.R. LIVE, e artisti visivi come Simon Rouby, Native Maqari e Chemical Bouillon.
Let’s chill – Apèro èlèctronique
Nelle due serate, a partire dalle ore 19 sul punto più alto di Roma (sulla collina del Pincio, accanto a Trinità dei Monti), nel suggestivo scenario di Villa Medici, l’Apéro èlèctronique aprirà il festival offrendo un momento di chill privilegiato al tramonto.
«Esperienza estetica totale»
Villa Aperta è iniziata ieri, l’8 giugno, con il viaggio musicale onirico e visionario del duo electroacustico, Interiors, con il violino di Erica Scherl e le percurssioni di Valerio Corsani. La dance è targata Combo Charlie, violino, fisarmonica, chitarra elettrica e un DJ. Un suono fra patrimonio e modernità, una “combo” decisamente contemporanea, tra energia pop-rock, melodie nordamericane e celtiche, con un tocco di electro beats.
A seguire i Joe Victor una delle più brillanti band in voga al momento, italiani – anche se dal nome ingannevole – direttamente da Roma. Una tempesta perfetta di songwriting multiforme e rock & roll, che mescola pop, blues, gospel e americano folk style.
Quindi la Afro-Synth Pop con Dj Økapi, che ha proposto un viaggio inedito all’interno della musica sudafricana degli anni ’80 e ’90, con sampling e sperimentazione. Gli Ofenbach a chiudere la serata. I due amici d’infanzia di Parigi, considerati i nuovi astri nascenti della musica elettronica francese, César Laurent de Rumel e Dorian Lauduique stanno scalando le vette delle classifiche anche italiane con le hit Be mine e What I want.
Da Kezia Jones a The Avener
Stasera (venerdì 9) Apéro èlèctronique aprirà, sulle vibrazioni della chitarra elettrica di Dagger Moth, il progetto solitario di Sara Ardizzoni. Una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura.
Il suono ossessivo beat glitch del gruppo romano Youarehere infiammeranno questa seconda serata di concerti sullo sfondo delle proiezioni di Chemical Bouillon, basate su una serie di reazioni chimiche, con un risultato visivamente astratto.
Dalla Nigeria, Kezia Jones, con il suo sound unico: un mix di blues bello ruvido e hard funk acustico, con influenze rock e soul che riescono nella difficile mediazione fra Africa ed Europa. Il risultato è una musicalità originale e rivoluzionaria. Con la sua performance musicale accompagnerà le animazioni visive degli artisti Native Maqari e Simon Rouby (attualmente borsista di Villa Medici).
A seguire samba ed elettronica, batucada e noise con Nino du Brasil che trasformeranno Villa Medici nelle parate carnevalesche di Salvador di Bahia con maracas, claves e fischietti.
Da Barcellona, Golden Bug & Desilence, con il progetto musicale e visivo, V.I.C.T.O.R. LIVE, che vi condurrà in un’esprienza audiovisiva unica: immagini, forme e colori ispirati all’universo di Picasso e proiettati in un mapping 3D, su un insieme di sound slow techno e funk robotique.
Per finire due ore di dj set con The Avener, maestro della french deep house.
Il Festival Villa Aperta si è sempre distinto per la ricerca e la qualità della sua programmazione. Artisti di fama mondiale hanno solcato il palco del festival, da The Shoes a Metronomy nel 2011, Kavinsky e SebastiAn nel 2012, Christine and the Queens e Klaxons nel 2013, Connan Mockasin, Gesafflestein e Brodinski nel 2014, Para One, Nicolas Godin (Air) e Tony Allen nel 2015.
Un’occasione da non perdere. Che fai, sei dei nostri?