In una recente intervista per il magazine Spin, il frontman del quartetto australiano Tame Impala ha dichiarato che rispetto al disco d’esordio, il sound del nuovo album dl titolo Lonerism, vuole dare l’effetto di un’esplosione sonora, anzi, di canzoni che colpiscono l’ascolto come onde piuttosto che l’idea di nuotare in un oceano di melodia.
Passando dall’introspezione alla solitudine, Kevin Parker ha scritto Lonerism proprio a ridosso di Innerspeaker, tra una data e l’altra del tour (Londra, Vienna, Singapore), recuperando e riassemblando ritagli di registrazione per costruire 12 preziose ballad dream-pop venate di elettronica, tra le quali i singoli Apocalypse Dreams e Elephant.
Energica, imprevedibile, onirica, la musica del collettivo di Perth che ama definirsi a steady flowing psychedelic groove rock band that emphasizes dream-like melody, ridefinisce i connotati della psichedelia attraverso una personale interpretazione dei canoni dello psich-rock: l’interplay di chitarre, basso, batteria, e synth; la melodia, il ritmo incalzante e i riferimenti al prog-pop degli anni ’70.
Le paure della contemporaneità, la solitudine, la tristezza e gli interrogativi del presente sono i temi profondi e, al contempo, le sfaccettature del prisma espressivo della band: Lonerism è un affresco coinvolgente e autentico, un viaggio, a tratti claustrofobico, anche opprimente, nelle diverse accezioni di blues.
Dai Beatles ai Supertramp, passando per lo sciamano del rock Todd Rundgren e gli onnipresenti Beach Boys, con Lonerism i Tame Impala scandagliano gli spazi meno esplorati della psichedelia, per rivelarsi come una delle più interessanti realtà indie-rock in circolazione, per ispirazione e creatività.
Fabrizio Montini Trotti | Bake Agency