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What Difference Does It Make?

“Joni Mitchell diceva che cantare, piangere e ridere nascono tutti dallo stesso bisogno. Credo che l’arte serva a questo”.
Il ricordo e l’ispirazione sono nelle parole di Erikah Badu, protagonista insieme ad un cast stratosferico di ispirati music makers del lungometraggio What Difference Does It Make? A Film About Making Music diretto dal promettente regista Ralf Schmerberg, commissionato da Red Bull Music Academy e prodotto dalla factory creativa berlinese Mindpirates per raccontare la quindicesima edizione del più importante workshop musicale itinerante, svoltosi a New York nel maggio scorso. Proprio nella Grande Mela oltre trecento artisti hanno messo la propria idea di arte in sincro con gli strumenti e le macchine a loro disposizione per 34 notti di pura follia musicale, cercando di interpretare al meglio le 3 declinazioni della lettera C proposte dagli organizzatori, “Create, Communicate, Celebrate”.

Numeri considerevoli quelli dell’edizione newyorkese dell’Academy che il videomaker tedesco ha riordinato e analizzato per rispondere alla domanda che dà il titolo al film, attraverso le testimonianze degli artisti e dei musicisti, produttori e manipolatori di suoni selezionati tra le migliaia che hanno inviato la loro application: cosa significa vivere una vita “per” e “attraverso” la musica? La risposte vanno trovate nelle ambizioni di ognuno, nelle motivazioni più profonde e nella consapevolezza che solo il talento, la passione, la giusta intuizione nel saper cogliere le opportunità possono “fare la differenza”. Tuttavia, nonostante il dispendio di energia e l’incontenibile voglia di essere parte di quell’indecifrabile codice genetico che è la Musica il percorso può essere denso di insidie, ma chi lo ha compiuto e oggi può raccontarlo ha più di un segreto e qualche consiglio da rivelare ai propri fan: come Giorgio Moroder che dalla sua esperienza trae un monito (Se non lo fai per l’amore della musica, per il bisogno di crare musica….lascia perdere), Brian Eno che pone al centro alcune riflessioni sul senso dell’esistenza (Le cose che pià amiamo…sesso, droghe, arte, religione…sono tutte forme di resa), Q-Tip che attribuisce il giusto peso alla dimensione umana (Per chi fa musica è importante essere vulnerabile, perché fa uscire la verità e migliora la qualità. E’ bello vivere tutta la gamma emotiva, ma nell’arte rimanere vulnerabili è la cosa più importante).

What Difference Does It Make? esplora le sfide adrenaliniche e allo stesso tempo affascinanti ma anche le aspre difficoltà che una vita dedicata alla musica può riservare e lo fa in modo disincantato e allo stesso tempo estatico, evitando i rischi autocelebrativi e i giudizi facili, centrando pienamente l’obiettivo anche grazie ad una costruzione intelligente, ad uno sviluppo ritmico dello storyboard, ad una fotografia visionaria, ad un montaggio al cardiopalma capace di seguire i beat lungo tutta la durata del film. Oltre agli artisti già citati il cast si avvale della collaborazione tra gli altri, di Nile Rodgers, Skream, Richie Hawtin, James Murphy, Lee Scratch Perry, Tom Moulton, Van Dyke Parks, Philip Glass e molti altri.

Presentato con una worldwide premiere in anteprima in contemporanea in 55 Città e da oggi disponibile in streaming sul sito celebrativo del quindicesimo anniversario, What Difference Does It Make? rappresenta il completamento cinematografico dell’altro indovinato progetto commissionato dall’Academy per festeggiare il suo 15esimo anniversario, ovvero il concept-book intitolato “For The Record. Conversations With People Who Have Shaped The Way We Listen To Music“, eclettica panoramica sull’evoluzione dell’industria musicale secondo gli occhi e la sensibilità di 15 grandi performer che hanno attraversato in modo trasversale la scena musicale negli ultimi decenni.
La sedicesima edizione della Red Bull Music Academy si svolgerà a Tokyo dal 12 ottobre al 14 novembre 2014. Per iscriversi alle selezioni necessarie per prendere parte alla full immersion creativa basta andare entro il 18 marzo su apply.redbullmusicacademy.com inserire la propria e-mail, compilare e inviare l’application seguendo le istruzioni ricevute; ma le sorprese non finiscono qui perché dal quartier generale della Red Bull fanno sapere che l’Academy tornerà a New York  a maggio per curare una serie di eventi nell’arco del mese; maggiori info saranno disponibili nelle prossime settimanesulla pagina dedicata all’iniziativa.

Fabrizio Montini Trotti

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